Stefano Vilardo ha smesso di scrivere poesie il giorno in cui ha capito che con la poesia il mondo non si cambia. Così, dopo aver dato voce agli emigrati clandestini in Germania del suo paese natale, il maestro di Delia ha scritto soltanto saggi e racconti che parlano dell'umanità offesa nel mondo odierno.
In quest'ultimo racconto, che presenteremo il prossimo 24 maggio a Marsala, Vilardo rivive i giorni della sua giovinezza e mostra come sia possibile arrivare a 95 anni senza perdere la gioia di vivere e la forza d'indignarsi di fronte ad un mondo che appare ogni giorno più disumano.
La chiave per entrare nel cuore del nuovo libro la fornisce lo stesso scrittore nisseno citando in esergo, tra gli altri, il suo fraterno amico, Leonardo Sciascia, che ricorda come ogni racconto non sia altro che un pretesto per dire le cose che più contano per ogni scrittore.
fv
In quest'ultimo racconto, che presenteremo il prossimo 24 maggio a Marsala, Vilardo rivive i giorni della sua giovinezza e mostra come sia possibile arrivare a 95 anni senza perdere la gioia di vivere e la forza d'indignarsi di fronte ad un mondo che appare ogni giorno più disumano.
La chiave per entrare nel cuore del nuovo libro la fornisce lo stesso scrittore nisseno citando in esergo, tra gli altri, il suo fraterno amico, Leonardo Sciascia, che ricorda come ogni racconto non sia altro che un pretesto per dire le cose che più contano per ogni scrittore.
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