ph di gigliola siragusa
Come tutti gli uomini della Biblioteca, in gioventù io ho viaggiato;
ho peregrinato in cerca di un libro, forse del catalogo dei cataloghi;
ora che i miei occhi quasi non possono decifrare ciò che scrivo, mi
preparo a morire a poche leghe dall’esagono in cui nacqui. Morto, non
mancheranno mani pietose che mi gettino fuori della ringhiera; mia
sepoltura sarà l’aria insondabile; il mio corpo affonderà lungamente e
si corromperà e dissolverà nel vento generato dalla caduta, che
è
infinita. Io affermo che la Biblioteca è interminabile. Gli idealisti
argomentano che le sale esagonali sono una forma necessaria dello spazio
assoluto o, per lo meno, della nostra intuizione dello spazio.
Ragionano che è inconcepibile una sala triangolare o pentagonale. (I
mistici pretendono di avere, nell’estasi, la rivelazione d’una camera
circolare con un gran libro circolare dalla costola continua, che fa il
giro completo delle pareti; ma la loro testimonianza è sospetta; le loro
parole, oscure. Questo libro ciclico è Dio.) Mi basti, per ora,
ripetere la sentenza classica: «La Biblioteca è una sfera il cui centro
esatto è qualsiasi esagono, e la cui circonferenza è inaccessibile».
JORGE LUIS BORGES , La biblioteca di Babele (in Il giardino dei sentieri che si biforcano)
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