Attilio Fontana, candidato del centro-destra alla
Presidenza della Regione lombarda.
QUANDO LA PEZZA NON RATTOPPA MA STRACCIA ANCOR DI PIÙ UN VESTITO GIÀ STRACCIATO.
Franco Lo Piparo
Mamma mia, quanta confusione! La «razza bianca»? Chi l’ha mai vista? Gli ebrei e i giapponesi sono esemplari di razza bianca? E i siciliani attuali frutto di mescolamenti di sicani, greci, latini, arabi, normanni appartengono alla razza bianca? Etnia, razza, società sono nozioni l’una diversa dall’altra per significato e storia. Lo sa chi ha fatto una buona scuola dell’obbligo. Usarle come fossero sinonimi è insensato. Perfino il coltissimo Salvini lo ricorda al collega leghista. Urge mettere una pezza.
Il nostro candidato rettifica: si è trattato «soltanto di un lapsus». Lapsus? Ma sa il Nostro cosa vuol dire lapsus? Per saperlo non è necessario avere letto Freud. Anche qui basta aver fatto una buona scuola dell’obbligo o avere letto qualche manualetto divulgativo.
I lapsus sono finestre, spalancate a nostra insaputa, sulle nostre pulsioni più profonde che riusciamo a tenere nascoste con atti di volontà e che per l’appunto affiorano quando il controllo per qualche motivo viene meno. Freud ha studiato diversi casi di lapsus gustosi. Ad esempio, un dirigente d’azienda nel discorso di festeggiamento per il pensionamento di chi l’ha precedeuto si lascia scappare questa frase: «È per me una noia (nell’intenzione voleva dire: gioia, onore) descrivere i meriti del mio stimato predecessore».
Quindi, sì, è vero, la dichiarazione del probabile futuro presidente della Regione Lombardia è stata un lapsus. Ovvero, per dirla con Metastasio, «voce dal sen fuggita».
Franco Lo Piparo
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