“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
20 gennaio 2018
INAUGURAZIONE DEL "MUSEO DELLE SPARTENZE"
Domenica 28 gennaio 2018 alle ore 16.30 si inaugura a Villafrati il "Museo delle Spartenze" dell’area di Rocca Busambra. La cerimonia si concluderà con il concerto Merica, Merica!, musiche e canzoni tradizionali e originali della Compagnia di Canto Popolare Favarese nei locali del Teatro del Baglio.
Il Museo, che comprende anche una serie di foto di Tony Gentile e Nino Randazzo, ha sede nelle sale del settecentesco palazzo Filangeri, per più di un secolo sede amministrativa ed economica dei feudatari conti di San Marco principi di Mirto, adesso proprietà comunale.
Il Museo delle Spartenze, istituzione del Comune di Villafrati, vuole rappresentare i diversi aspetti e le diverse fasi del fenomeno migratorio che ha coinvolto la popolazione dell' area geografico-culturale dominata dalla Rocca Busambra, comprendente anche i comuni di Corleone, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna, Godrano, Marineo, Mezzojuso, Prizzi, ma aperta anche agli altri comuni della provincia palermitana.
Finalità principale è documentare e valorizzare la memoria delle migrazioni dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri, favorire la riflessione sui motivi sociali ed individuali degli spostamenti di popolazione e sullo sviluppo dei legami delle comunità degli emigrati con le terre di origine, approfondire la conoscenza del ruolo svolto dalle donne nelle varie fasi dell’esodo, stimolare il confronto tra la mobilità del passato e quella contemporanea.
La nuova istituzione fa parte della Rete dei Musei siciliani dell’emigrazione che comprende già le esposizioni permanenti di altri sette comuni sparsi nelle diverse province siciliane.
La realizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie alla partecipazione di molti volontari del comprensorio e la donazione temporanea o permanente di documenti, foto, oggetti, filmati che ricordano l’esodo dei singoli e delle famiglie. Le scuole sono state invitate a collaborare attivamente alla realizzazione dei pannelli e degli ambienti e a considerare il Museo come un ambiente di crescita civile e di conoscenza storica per le nuove generazioni.
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