Scultura Georg Kolbe
Se tu segui tua stella
non puoi fallire a glorioso porto
Divina Commedia, Inferno, vv. 55-56
Seguo la linea quando scompare
dietro una curva - come il tornante
che offusca la cima salendo gli dei
e sembra di scendere- l’intima stella,
più grande di me. L'ascolto obbediente
mentre l’acqua finisce e l’ultima legna
è sul fuoco a bruciare il brillio naturale
la carne del soffio, la sua direzione.
Con le ossa nell’aria lo stesso cammino
nell’oscuro dell’abse mi insegna a vedere
dove il silenzio non sta senza verbo,
a tenere un diario, a scrivere lettere
mi inchino, confusa - Di fronte a che cosa
tu fai riverenza? A chi ti inginocchi?-
Assentendo alla vita, io credo, soltanto
se chino il mio capo, cadendo vicino
al verde nel vero alla sua primavera
al suono che fa sentire che “ vr”
dispone nell’aria la pioggia dei fiori
che l’acqua raccolta nel cuore a giumella
offre al pensiero e alle mani il sapore
dal basso continuo, andando alla gioia
se dalla terra imparo il respiro.
Amina Nariminon puoi fallire a glorioso porto
Divina Commedia, Inferno, vv. 55-56
Seguo la linea quando scompare
dietro una curva - come il tornante
che offusca la cima salendo gli dei
e sembra di scendere- l’intima stella,
più grande di me. L'ascolto obbediente
mentre l’acqua finisce e l’ultima legna
è sul fuoco a bruciare il brillio naturale
la carne del soffio, la sua direzione.
Con le ossa nell’aria lo stesso cammino
nell’oscuro dell’abse mi insegna a vedere
dove il silenzio non sta senza verbo,
a tenere un diario, a scrivere lettere
mi inchino, confusa - Di fronte a che cosa
tu fai riverenza? A chi ti inginocchi?-
Assentendo alla vita, io credo, soltanto
se chino il mio capo, cadendo vicino
al verde nel vero alla sua primavera
al suono che fa sentire che “ vr”
dispone nell’aria la pioggia dei fiori
che l’acqua raccolta nel cuore a giumella
offre al pensiero e alle mani il sapore
dal basso continuo, andando alla gioia
se dalla terra imparo il respiro.
*****
Si apre piano
la lunga tenda gialla
sopra il giardino.
Porto al cuore le mani,
piccole spinte e
una sola parola-
per dire la pelle
toccando il tuo viso
le braccia la schiena
e il tuo sesso-
s'innalza nel cielo,
bello semplice azzurro;
un giovane albero
è l'ombra leggera
sotto il fogliame,
un uccello sacro, sul muro
della mia stanza.
Tace l'immaginazione.
Ti ascolto,
come quel fiore arancione
che ha sentito il mio desiderio,
e si è dichiuso,
come fa il bene,
silenziosamente.
Amina Narimi
come quel fiore arancione
che ha sentito il mio desiderio,
e si è dichiuso,
come fa il bene,
silenziosamente.
Amina Narimi
Grazie con profonda emozi0ne
RispondiEliminaGrande Amina. In una semplice linea che scompare verso un' intima stella sta in ascolto del bene che le vogliono i fiori e tutte le cose.
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