Ci sarà una strada per chi non si prostra?
Per chi non accetta di vendersi
né di montare in carrozza?
Per chi rimane a coltivarsi le spighe,
a scordarsi del fiele, l’alito corto
di chi mira solo ad arrivare?
Ci sarà dunque una strada
transitabile e giusta?
Solitaria ma libera nel passo
indipendente in ogni verso
senza l’ombra di una maschera
ora felice ora disperata.
Esisterà mai una tale strada?
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