10 settembre 2023

BERTOLT BRECHT TRADOTTO DA FRANCO FORTINI

 





Franco Fortini, «Traducendo Brecht»

 

Un grande temporale

per tutto il pomeriggio si è attorcigliato

sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.


Fissavo versi di cemento e di vetro

dov’erano le grida e piaghe murate e membra

anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando

ora tegoli battagliati ora la pagina secca,

ascoltavo morire

la parola d’un poeta o mutarsi

in altra, non per noi più, voce.


 Gli oppressi

sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli

parlano nei telefoni, l’odio è cortese, io stesso

credo di non sapere più di chi è la colpa.


Scrivi mi dico, odia

chi con dolcezza guida al niente

gli uomini e le donne che con te si accompagnano

e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici

scrivi anche il tuo nome. 


Il temporale

è sparito con enfasi. La natura

per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia

non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.

 

[Franco Fortini, «Traducendo Brecht», da «Una volta per sempre. Poesie 1938-1973», in «Tutte le poesie», Mondadori, Milano 2021]

 


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