PEDRO SALINAS, "La voce a te dovuta, poema"
a cura di Emma Scoles, Giulio Einaudi editore, ristampa, 2023
MARIO FRANCHINA
Pubblicato nel lontano 1933, un piccolo grande libro di poesia, un inno all'amore come infinita trascendenza, come tensione oltrepassante, come energia di elevazione e di miglioramento che vede continuamente agire, dietro le incandescenze e i subbugli dei corpi opachi, "presenti" e pesanti, le metamorfosi ideali dell'anima, sempre "leggera e vagante" nelle sue lontananze e nelle stupende alternative delle sue "assenze" desideranti.
Settanta poesie in tutto, separate e autonome, ma collegate dal flusso poematico, semplicissime ma potenti, che si leggono tutte d'un fiato.
Una vera affascinante e coinvolgente "lezione" magistrale sull'amore e le sue verità in un'epoca come la nostra che sembra non più disposta a seguire le vertigini sempre sorprendenti e spiazzanti dei sentimenti autentici, per appiattirsi dentro le angustie di pulsioni ed emozioni di corto respiro col loro doloroso corredo di lunghe, paradossali ma insopprimibili infelicità.
Ma eccone un esempio, la sequenza XLI:
goffamente, dentro
di te.
Perdonami il dolore, qualche volta.
È che da te voglio estrarre
il tuo migliore tu.
Quello che non vedesti e che io vedo,
immerso nel tuo fondo, preziosissimo.
E afferrarlo
e tenerlo in alto come trattiene
l'albero l'ultima luce
che gli viene dal sole.
E allora tu
verresti a cercarlo, in alto.
Per raggiungerlo
alzata su di te, come ti voglio,
sfiorando appena il tuo passato
con le punte rosate dei tuoi piedi,
tutto il corpo in tensione d'ascesa,
da te a te.
E allora al mio amore risponda
la creatura nuova che tu eri".
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