"Caro Pier Paolo, ho ricevuto il libro poi la tua cara lettera. Sono
infelice per te - ma contenta che ti sei confidato in me. Caro amico, sono
infelice che non posso essere vicina in questi momenti difficili per te, come
lo sei stato tu spesso con me. Tu sai bene in fondo che sarebbe andata così. Se
ricordi a Grado in macchina si parlava con Ninetto di amore e che ne so io.
Dentro in me - le mie antenne tu dici - me lo dicevano quando Ninetto diceva
che non si innamorerebbe mai - sapevo che diceva delle cose che era troppo
giovane per capire. E tu in fondo uomo tanto intelligente lo dovevi sapere.
Invece ti attaccavi anche tu a un sogno, fatto da te solo perché è così anche
se ti addoloro con questa predicuccia piccola. La realtà è quella che devi
affrontare ma non puoi perché non vuoi. Tu rinascerai, ci sono riuscita io -
donna - con tanta sensibilità, eppure ho capito che solo in noi possiamo
basarci. Tu ahimè non prendermi in giro. E' triste anche e sopratutto per me
dirlo. Sugli altri non si può fidare a lungo. E' legge di natura. Noi dentro
dobbiamo trovare la forza, almeno apparente, non ti faccio da madre, caro, ma
ti consideravo mai come mio padre. Pier Paolo i libri sanno tanto sì, ma non la
dura realtà, e non insegnano quello che io credo, e morirò credendo."
Maria #Callas
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