Nello sfascio generale
(vedi decreto “mille proroghe”, già dal nome un capolavoro) la
scuola pubblica affonda nel più completo disinteresse delle
istituzioni. Ci pare di ricordare che in campagna elettorale il PD
mise il sostegno all'istruzione fra le sue priorità. Ma oggi, a urne
chiuse, preferisce finanziare palazzinari romani, lobbisti delle slot
machine e santuari di frati più o meno santi.
Marcello Longo
Scuola in rosso. Brescia, sos ai prof in pensione “Venite a fare lezione gratis”
Gratis e dopo la
pensione. Due contraddizioni per un’offerta di lavoro. L’ennesimo
paradosso nel settore dell’istruzione pubblica. Le scuole di
Brescia, preoccupate per la mancanza di fondi, lanciano un sos e si
rivolgono ai docenti a riposo. L’obiettivo è salvare i corsi di
potenziamento e altre attività extra-curriculari che le loro casse
non possono garantire. Ecco dunque l’appello ai colleghi in
pensione: tornare fra i banchi senza alcun compenso, da volontari.
Nel dettaglio, si tratta di lezioni dedicate al sostegno degli
studenti stranieri, che nella città lombarda superano il 25 per
cento nelle scuole medie ed elementari. Ma l’iniziativa ha un
orizzonte più ampio: possono aderire anche ingegneri o musicisti per
l’insegnamento della matematica, della musica e per
l’organizzazione di attività extra-didattiche.
“Dopo la carta igienica
pagata dalle famiglie, le minacce di tagliare i riscaldamenti, i
ritardi nel pagamento dei supplenti, arriva il professore in
quiescenza che torna a lavorare senza compenso”, denuncia l’Anief,
l’associazione sindacale che unisce docenti e ricercatori.
Gli interessati dovranno presentare al comune di Brescia il curriculum vitae. Le richieste saranno valutate d’intesa con gli istituti e sarà creato un albo apposito. Una volta chiamati saranno assegnati alle scuole in base alle richieste avanzate dai presidi. La proposta ha ricevuto l’approvazione dell’assessore comunale all’Istruzione, Roberta Morelli: “Negli ultimi due anni abbiamo assistito al calo progressivo dei fondi regionali per il finanziamento di queste iniziative e la disponibilità dei volontari può assicurare continuità progettuale e finanziaria a tanti interventi”. Non è d’accordo Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief: “Siamo di fronte a una tendenza molto pericolosa: nominare docenti in pensione per collaborare a titolo gratuito è una deriva che trae origine dai tagli ai finanziamenti per le scuole e dalle inadempienze dei pagamenti loro destinate da parte del ministero delle Finanze”. La protesta dell’Anief si muove su due fronti.
Da un lato,
l’associazione si chiede perché “non si sia neppure lo
stanziamento dei fondi del ministero dell’Università e della
Ricerca destinati alla formazione dei docenti impegnati
nell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua. Dall’altro,
la denuncia si concentra sul progressivo taglio alle risorse del
fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof): “Nell’anno
scolastico 2013-2014 è stato eliminato il 25 per cento del fondo”.
A Brescia si moltiplicano
gli interventi per tamponare le falle della scuola pubblica: dal fund
raising proposto dall’assessore Morelli per raccogliere risorse,
alla rete dei genitori per le piccole manutenzioni. All’istituto
comprensivo Kennedy, ad esempio, i papà degli studenti sono dovuti
intervenire per mettere a posto le prese elettriche: non ce n’erano
abbastanza per collegare i computer donati da alcune famiglie alla
scuola.
il Fatto - 27.12.2013
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