10 settembre 2017

G. RAVASI, Sturare le orecchie a chi comanda.




DOLORE E BELLEZZA

"La bellezza grida i suoi dolori in modo silenzioso. Bisogna curare le orecchie di chi comanda perche' riescano a sentirla."
Ho incontrato solo una volta Tonino Guerra e ho il ricordo di una persona  pacata e serena, diversa da quella che mi ero immaginato. Ho voluto ora rispolverare un frammento di una sua annotazione sulla bellezza. In agguato, quando si tratta questo tema, c'e' sempre la retorica, ahime', favorita anche dalla stantia ripetizione del detto dostoevskiano sulla "bellezza che salvera' il mondo", motto caro ai predicatori e ai retori della melassa estetica.
Invece, come diceva Guerra, la bellezza e' anche dolore. Era anche Dostoevskij a spiegare nei Fratelli Karamazof che "la bellezza e' una cosa tremenda e orribile perche' in essa gli opposti si toccano e la' convivono tutte le contraddizioni". Come non citare  l'avvio delle Elegie duinesi di Rilke secondo cui " il bello e' l'inizio del tremendo"?
Dobbiamo, in un paese cosi' bello come l'Italia, curare - e io direi anche "sturare" - le orecchie non solo dei politici ma anche degli insegnanti   - perche'  "c'e' tanta bellezza che sta morrndo. Se noi la salviamo, salviamo noi".

Dal Breviario di G. Ravasi pubblicato  su IL SOLE 24 ORE di ieri.

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