Due poesie inedite di Josif Brodskij:
IN MEMORIA DI MIO PADRE: AUSTRALIA
Sei tornato in vita, l'ho
sognato, e sei partito
per l'Australia. Con una
tripla eco la voce
ripeteva: " Mi
senti?", lagnandosi del clima
e della carta da parati:
l'alloggio non lo affittano,
peccato non sia in
centro, ma è vicino all'oceano,
un terzo piano senza
l'ascensore, però col bagno,
le gambe sono gonfie, "
Ma ho dimenticato le ciabatte":
ricezione chiara, il tono
indaffarato;
e all'improvviso nella
cornetta un ululato: " Adelaide,
Adelaide!",
crepitio, sbatacchio come d'imposta
contro una parete, sul
punto di sganciarsi dai suoi cardini.
Eppure è meglio questo
della cenere soffice
del crematorio nel
barattolo, del suo pegno;
meglio questi frammenti
di voce, di monologo,
e i tentativi di fingerti
asociale, questa volta,
la prima da quando ti sei
mutato in fumo.
1989
UNA CARTOLINA
Il paese è così
popolato che i poligami e i pluriomicidi
se la passano liscia, e
dei disastri aerei
si parla ( di solito nel
tg della sera) solo quando accadono
nelle zone boschive —
le difficoltà d'accesso
si fanno più gravi se
permeate da sensibilità ambientalista.
I teatri sono gremiti,
sale e palcoscenici.
Un'aria non è mai
cantata da un unico tenore:
ne impiegano sei alla
volta, o uno grasso al pari di sei.
Lo stesso vale per gli
enti pubblici, con gli uffici illuminati
tutta notte; si fanno i
turni, come in fabbrica,
ostaggi del censimento.
Tutto è pandemico.
Ciò che è amato da uno
lo amano in molti,
che sia un atleta, un
profumo, o la bouillabaisse.
Quindi, qualsiasi cosa tu
dica o faccia è patriottica.
Anche la natura sembra
aver preso nota del comune denominatore,
e quando piove, il che è
raro, le nubi si attardano più a lungo
non sugli stadi
dell'esercito e della marina, ma sul cimitero.
Testi pubblicati da La repubblica - 19 novembre 2017
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