27 marzo 2018

ALL'UNIVERSITA' POPOLARE DI BOLOGNETTA (PA) SI PARLA DI UN GRANDE POETA: G.G. BATTAGLIA




     Pino Battaglia non è stato solo uno dei tanti "poeti contadini"della nostra isola, ma uno dei più grandi poeti del 900. Purtroppo è ancora poco conosciuto anche perchè il volume che raccoglie tutti i suoi versi in lingua italiana (più di 520 pagg.) è stato pubblicato da una piccola casa editrice soltanto nel 2015.(fv)

Riprendo di seguito la quarta di copertina, ancora fresca di stampa, e la parte finale del mio saggio pubblicato nel libro che presentiamo domani all’Università Popolare di Bolognetta (PA) :

Giuseppe Giovanni Battaglia (Aliminusa 1951-1995). Vive ad Aliminusa l’infanzia,
e tutti gli affetti familiari più profondi. A Palermo frequenta la facoltà di Lettere
e Filosofia e pubblica i suoi primi libri: La terra vascia e la La piccola valle di Alì.
Nel 1975 entra alla Camera del Lavoro, fa attività sindacale nel territorio agricolo
di Vittoria e collabora, con suoi articoli, alla rivista «Sindacato» diretta da Aurelio
Colletta. Nel 1976 si trasferisce a Roma, dove incontra Gaetano Giganti e Pio La
Torre, protagonisti dell’occupazione delle terre incolte in Sicilia. Pubblica Campa
padrone che l’erba cresce con la presentazione di Tullio De Mauro.
Alla fine degli anni Settanta inizia il suo “avvicinamento” alla lingua. All’inizio degli
anni Ottanta, al Teatro dell’Orologio di Roma, sono rappresentate Alchimia, GIII e
Tutti ubriachi prima della fine, trilogia sul potere. A Palermo si incontra con Michele
Perriera e per Teatés scrive Girello e Astorio Imperatore. Nella seconda metà degli anni Ottanta lavora presso l’Istituto Luce di Roma. La sua ultima produzione è caratterizzata dal ritorno “alla lingua della madre” con Fantàsima e Discesa ai morti e il romanzo breve Voglia di notte. Pubblica con amici pittori: L’ordine di viaggio con Bruno Caruso, 1982; Strumenti del padre e della madre con Nicolò D’Alessandro, 1986; La notte con Luigi Granetto, 1991; Fantàsima con Vincenzo Ognibene, 1993; Frainteso e scatto con Gianfranco Barucchello, 1994. Nel 1994 a Milano vengono alla luce i Dodici mesi di Canegrate, il testo teatrale Lo stomaco è arte e la copia corretta della Conta delle ore. Dopo la sua scomparsa vengono pubblicati nel 2005 Sei testi teatrali;L’ordine di viaggio, 1968-1992, poesie in siciliano (terza edizione); nel 2015 Poesie,1979-1994, in italiano. Restano ancora inediti Voglia di notte e alcuni racconti.
Il Poeta ci ha lasciato un’opera letteraria straordinaria e la precarietà dei vari lavori
svolti per sopravvivere come metafora della sacralità del suo percorso, sembra anticiparci le difficoltà dei giovani d’oggi, senza certezze e senza futuro.

(Dalla IV di copertina del libro di AA.VV., Religiosità e laicità nella poesia di Giuseppe Giovanni Battaglia, Salvatore Sciascia Editore, Pasqua 2018 )

*****

 […] Battaglia sa che il suo viaggio sta per volgere al termine, egli ha ormai preso distanza da tutte le cose amate nel corso della sua breve ma intensa vita. Non gli costa nulla, ora, riconoscere d’essere stanco e si rivolge così al suo unico Signore:
Mia roccia, mio Signore, donami il sigillo della dimora
perché, ormai, è sera e io sono il viandante,
[…]. Ora io sono stanco. Le vene dolci della viva pietra
voglio per dimora e nella legna che brucia consumare
l’arte. Vengano ai tuoi piedi tutte le strade
che ho percorso. Ti chiedo grazia.
            Oltre che dalla sua solida fede e dalla sua poesia, Pino è stato sostenuto negli ultimi anni dai suoi amici più cari, dalle sorelle e dalla madre. Alla madre aveva dedicato questi versi quando aveva solo 18 anni:
Casa dove tutto ha sapore di lei
un libro ordinato nella scrivania,
il pavimento pulito,
l' amore
disegnato su tutti i muri.

Madre stammi vicino ora che i fiori sono
lame sguainate pronte a ferire chiunque
in un mondo di nemici e di sangue
sparse al vento (...). Stammi vicino e non mi lasciare.

            Sarebbe facile qui ricordare cosa ha rappresentato la madre per Pasolini. Ed evito quindi di farlo. Voglio solo citare tre suoi versi che riassumono bene le ragioni del cuore che hanno animato nel corso delle loro brevi vite questi due grandi poeti:
Alle volte è dentro di noi qualcosa
- che tu sai bene, perché è la poesia -
qualcosa di buio in cui si fa luminosa la vita: un pianto interno, una nostalgia gonfia di asciutte, pure lacrime. (P. P. Pasolini, Tutte le poesie, Mondadori, Meridiani 2 voll., 2003).

Francesco Virga

Ecco le prime foto dell'incontro:







Nessun commento:

Posta un commento