Riprendo qui uno dei trafiletti polemici che Antonio Gramsci pubblicava nella rubrica Sotto la Mole, per l'edizione torinese dell'“Avanti!”, politicamente scorrettissimo. Si risente nel corsivo del giovane Gramsci non solo l'anticlericalismo socialista di vecchio stampo ottocentesco ma anche il più moderno e aggressivo integralismo laicista che solo il più maturo Gramsci saprà mitigare.
Trasformare, comunque, in un santino il socialcomunista sardo, quantunque sia prassi diffusa, a me non pare una buona azione.
Dio affittacamere
Antonio Gramsci
Bazzicavo una volta una
brigata di fiorentini e di pisani, gente allegra e spregiudicata,
facile allo scherzo grasso ed alla bestemmia immaginosa. Quante ne ho
sentite. E quale varietà! Altro che il monotono motto torinese!...
Madonna... Cristo... Dio... C’era da far morire di sdegno tutta la
Lega contro la bestemmia e il turpiloquio, che, tra parentesi,
si è costituita l’altra sera nella nostra città, ed ha nominato
un presidente e due vicepresidenti, dei quali uno per la sezione
industriale. Che diavolo vogliano industrializzare la bestemmia?
Ma ritornando ai miei
toschi spiriti bizzarri, ce n’era uno che aveva un intercalare
tutto suo: Dio affittacamere!!! e lo ripeteva ogni momento, in ogni
occasione, con una costanza invidiabile. Me lo son ricordato leggendo
il Bollettino del Santuario della Madonna del Selvaggio,
celebre santuario tra i monti di Giaveno, che è meta di
pellegrinaggi e centro di ritrovi spirituali, anche se da qualche
tempo deve, come la Madonna della Consolata, subire la concorrenza
della Madonna di Lourdes, la cui devozione, non dirò industria, fu
importata recentemente a Torino da congressisti francesi espulsi, e
che sembrano fare ottimi affari... Nel Bollettino —
raccomando ai miei lettori di dare sempre un’occhiata agli
innumerevoli fogli e foglietti che i parroci, i canonici fanno
circolare fra i fedeli delle varie chiese: è il miglior mezzo per
perdere anche quella poca fede, che, per una combinazione qualsiasi,
fosse loro rimasta — nel Bollettino, dico, c'è un padrone
di casa che manda quaranta lire dichiarando di aver fatto voto,
ogniqualvolta rimaneva con un appartamento vuoto, di dare l’importo
del primo mese di fitto alla Madonna, e di essere così sempre
riuscito ad affittare immediatamente, e raccomandando quindi il
sistema agli altri colleghi proprietari.
Dio affittacamere... Oh!
Buon vecchio Dio, come ti hanno mal ridotto i tuoi fedeli! Oh, Zeus
formidabile nelle collere e tenero negli amori! Jehova, terribile ed
inesorabile giustiziere, quale degenerazione! Il successore vostro è
buono a tutti gli usi. Gestisce l'ufficio di collocamento per le
serve, affitta le camere, magari ad ore, protegge contro le punture
delle zanzare...
Ed è a questa religione,
imbastardita ed incretinita, a questa fede, incapace di sollevare
l’animo al disopra d ogni bassura, a questi riti diventati
abitudini passive, superstizioni grottesche che si vorrebbe ancora
che l’umanità affidasse il suo avvenire.
Per quanta barbarie
ancora ingombri l’animo degli uomini, anche mentre pare debba
dileguarsi ogni speranza nella ragione umana, noi sentiamo che siamo
ormai liberi dei ceppi del cristianesimo.
Morirono Api, e Zeus, e
Jehova; è morto Cristo e non risuscita più!
Torino, 29 aprile 1916
Ora in Antonio Gramsci, Sotto
la Mole, Einaudi, 1960
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