14 marzo 2018

IL VUOTO COLTO DA QUOLET


Vuoto dei vuoti, tutto è vuoto: bisognerebbe tradurre così l’inizio del Qoelet (denominato anche Ecclesiaste), un libro biblico che è una sonda spietata nella condizione umana. Il vuoto è causato dalla separazione: devo, prima o poi, distaccarmi dai beni, dagli affetti, dal mio stesso corpo, nel momento della morte.
Si pone qui la grande missione dell’amore: colmare l’assenza, riparare le falle, mettere una toppa allo squarcio che si apre nell’esistenza di ogni essere vivente. Il nemico è il diabolos, il separatore per antonomasia. Dio compie, invece, un’azione simbolica nel senso etimologico della parola, che è “unire”. Così anche Maria, la symballousa, metteva insieme le cose, collegandole nel suo cuore. Amare è l’unità che vince sulla separazione, il pieno che esorcizza il vuoto dei vuoti, come lo chiama il Qoelet.
 


Fabrizio Centofanti in https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2018/03/14/il-vuoto/

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