18 gennaio 2017

La rabbia poetica di Francesca Amato

Francesca Amato


Occhi neri di vulcano, figlia di briganti,
di schiene piegate a sopportare da sempre,
figlia di chi non ha più orgoglio e memoria,
di chi ha perso e si è visto rubare la storia,
capelli crespi che sanno di Africa e sole,
una tammorra che batte al ritmo del cuore,
la passione che brucia come il vento d’estate,
nelle lettere scritte e poi mai spedite,
che mio nonno dedicava alla sua Rosalia.
figlia di chi piangendo è dovuto andar via,
con i ricordi rinchiusi tutti dentro un bagaglio,
che ti ricorda che sei un terrone , uno sbaglio,
un dialetto proibito che non si deve parlare,
un italiano imposto per poterci cambiare,
per svegliarsi un mattino nudi in una piazza,
sentirmi straniera ma con una certezza
di esser figlia di un ritmo di tammurriata,
di non essere mai veramente cambiata,
mi volevano serva, ma sono una brigantessa,
non ho lame o fucili, ma la rabbia è la stessa….



Francesca Amato

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