Foto di Maria Ribaudo
“La vita è ‘soffio’, respiro (quel pneuma che nel pensiero degli Stoici arriva a coincidere con lo spirito); è sincronizzandosi con il ritmo di tale respiro, che il vivere trova (o ritrova) senso, posizione, ragione. Tutto si sfiora e si compenetra, ogni cosa si ingloba reciprocamente, in un incessante inspirare e subito poi tornare a sé, dentro sé, alla propria singolarità, uno spazio intimo nel quale ecco convergere mondi altrui, le ‘vite degli altri’ […] Ecco l’evidenza che le piante, con il loro silenzioso, inoffensivo, inesauribile ossigenarsi e ossigenare, intendono trasmetterci. Il valore dell’essere fluidamente tutti connessi al resto dell’atmosfera. Senza perciò temere di venire invasi da niente e nessuno (nessun ‘prossimo’), poiché anche di quel prossimo siamo composti, nello stesso momento in cui noi pure contribuiamo alla sua composizione.”
Lisa Ginzburg, Recensione a Emanuele Coccia, La vie des plantes. Une métaphisique du mélange
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