14 gennaio 2017

LA VITA QUOTIDIANA DI F. KAFKA



Kafka nel quotidiano della sua grandezza


di Nicola Vacca

Franz Kafka ha scritto sulla condizione umana ciò che nessuna riflessione  sociologica  e politologica forse potrà mai dire.
Il termine attuale kafkianità appare come il solo denominatore comune di situazioni (sia letterali, sia reali) che nessun’altra parola permetta di cogliere nella sua essenza. Nella kafkianità la cosa più geniale è  che si trovano condensate  tutte le contraddizioni, tutte le incertezze, tutte le miserie morali del nostro tempo.

L’universo di Kafka è quello di uno scrittore attuale che ha anticipato la negatività della nostra contemporaneità. La kafkianità è il modo di essere con il quale siamo tutti costretti a fare i conti.
Kafka si comprende meglio quando si conoscono l’ambiente familiare, la sua vita quotidiana piena di contraddizioni, la sua esasperata esistenza di studente e di impiegato, i suoi difficili amori e i suoi ripetuti fidanzamenti, che non hanno mai avuto conclusioni felici, le malattie del corpo e dei suoi nervi fragili, le poche amicizie della sua vita trascorsa nel raccoglimento e quasi nella fuga da tutto ciò  che è ufficiale e pubblico.
Com’era il grande scrittore praghese nella vita quotidiana è la chiave di lettura per entrare nelle inquietudini e negli abissi del suo mondo.
Per colmare questo aspetto importante dell’autore de Il processo esce un libro fortemente intimo, che raccoglie le testimonianze delle persone che gli furono vicine o che lo incontrarono solo fuggevolmente.
Questo è Kafka? di Reiner Stach è un omaggio unico al grande scrittore praghese e ci mostra gli aspetti poco conosciuti e più intimi della sua esistenza.
Stach nello scrivere la sua monumentale biografia su Kafka isola novantanove reperti che corrispondono ad altrettanti episodi e momenti testimoniati dallo scrittore stesso ma anche dai suoi amici.
In queste pagine sono numerose le sorprese e le rivelazioni che i lettori incontreranno.
Nel libro c’è la prima Lettera al padre che Franz scrisse. Stach racconta che questo frammento, diverso da quello più noto che noi tutti conosciamo, è indirizzato pro forma a entrambi i genitori, anche se l’interlocutore e il destinatario è sempre e comunque il padre. Leggendo ci imbatteremo anche in un Kafka frequentatore di casino e bordelli e anche collezionista di foto osé. Aspetti questi che non gli impediranno di vivere in modo problematico la  la propria sessualità.
La totale avversione di Kafka nei confronti dei medici e della medicina che sa soltanto curare i dolori con altri dolori, e questo lo chiamano «aver contrastato la malattia» ( così scrive in una lettera a Grete Bloch il 17 maggio 1914).
Reiner Stach racconta Franz Kafka oltre i confini della letteratura e ci fa avvicinare al suo mondo empirico e alla sua vita collezionando questi frammenti preziosi in cui lo scrittore appare con tutta la sua sensibilità spiccata per il comico e per l’assurdo.
Il Kafka quotidiano – che le pagine di Reiner Stach ci fanno conoscere – ci mette di fronte alla biografia di un poeta drammatico, che con grande umiltà cerca la purezza e la verità nell’incredibile forza di un inesauribile bisogno d’amore da concretizzare sempre nel rapporto umano con gli altri. Nella vita quotidiana Kafka era un uomo assolutamente originale, un poeta, il cui tratto caratteristico consisteva nel nascondere il più possibile la propria originalità e nel mostrarsi alla gente proprio come una persona normale, come uno di loro. Forse proprio per questo che Franz Kafka è riuscito a dire di un’epoca tutto ciò che doveva essere detto. Lui, come giustamente disse André Breton, è il veggente di un secolo.

DA   https://lapoesiaelospirito.wordpress.com

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