«Le
cose dello spirito sono irreversibili, vanno avanti per la loro strada
sino alla fine, sino alla fine della notte. Con le spalle al muro,
nell'angoscia delle stanchezze, nel grigio del vuoto, leggete Giobbe e
Geremia e tenete duro. Formulate le vostre tesi nella maniera più
spietata, perché solo le vostre frasi restano a rappresentarvi e a dare
la vostra misura quando l'epoca volge al tramonto
e mette fine al canto. Ciò che non esprimete non esiste. Vi fate dei
nemici, sarete soli, un guscio di noce sul mare, un guscio di noce dal
quale si leva un cigolio di suoni ambigui, un battere di denti nel
freddo, uno sperduto tremare davanti ai vostri stessi brividi; ma
guardatevi bene dal lanciare un SOS - prima di tutto non vi ode nessuno,
e poi la vostra fine sarà dolce dopo tanto navigare».
Gottfried Benn, Pietra, verso, flauto
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