07 febbraio 2017

LUIGI PINTOR LEGGE GIOBBE

La pazienza di Giobbe

È facile leggere la Bibbia. Si trova nei comodini degli alberghi come le saponette nei bagni. È meno facile capirla.
La pazienza di Giobbe è un modo di dire che non rende giustizia al personaggio. Era un instancabile combattente capace di tener testa al suo dio che lo trattava come uno straccio. Ma forse Junior non sarebbe d'accordo con questa interpretazione.
«Maledetto il giorno in cui son nato e la notte in cui fui concepito! Quel giorno sia solamente tenebre... Quella notte sia preda dell'oscurità... Sì, quella notte sia sterile, neanche un grido di gioia vi risuoni... Sia maledetta perché non impedì la mia nascita, una vita di dolori e di affanno. Perché non sono morto nel grembo di mia madre?» (Libro di Giobbe).
Bisogna essere molto sinceri e liberi di mente e di cuore per lanciare un'invettiva così forte. Non in un momento di disperazione e di odio ma con lucida determinazione, senza mordersi la lingua un momento dopo, senza limitarsi a covarla in seno ma gridandola al cospetto di tutti.
Luigi Pintor, Il nespolo, Bollati Boringhieri, 2001

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