2 marzo 2017 - 21:00
YOUSIF LATIF YARALLA & RICCARDO PALUMBO (Iran/Sicilia)
a cura di Lelio Giannetto /CURVA MINORE
YOUSIF LATIF JARALLA & Riccardo Palumbo (Iran /Sicilia)
Un viaggio sbagliato. Amadou nella pancia della balena
Un viaggio sbagliato. Amadou nella pancia della balena
Performance narrativa e musicale in tre storie
Yousif Latif Jaralla narrazione, voce, tamburo
Riccardo Palumbo violoncello
Yousif Latif Jaralla narrazione, voce, tamburo
Riccardo Palumbo violoncello
Tutti conosciamo le imprese culturali e l’impegno sociale, religioso, politico e artistico del ‘principe’ Yousif Latif Jaralla.
Un viaggio sbagliato. Amadou nella pancia della balena è uno spettacolo che mette insieme diversi linguaggi espressivi: la musica e la letteratura della narrazione. La musica del violoncello incantatore costituisce tessitura musicale che trama una sorta di tappeto volante insieme al suono della voce e del tamburo sufi che scorrono di continuo come un mare sempre in movimento. È un omaggio alla vita come gesto di divinazione suprema, come battesimo della morte ed epifania della resistenza che scorre nelle vene di antichissime culture cullate da un Mediterraneo, padre generatore di vita ma capace di accogliere nei più profondi abissi tutti gli angeli della salvezza, martiri della vita. Tutto ciò raccontato da uno dei più grandi rappresentanti della tradizione persiana della narrazione: Yousif Latif Jaralla, nato a Bagdad e trasferitosi a Palermo più di venticinque anni addietro, è infatti originario e originale erede dei racconti delle Mille e Una Notte, figlio della Tradizione orale dell’Oriente. Ci racconterà che per vivere c’è bisogno di lottare, ma anche di sognare. Lo spettacolo ci condurrà nel sogno dell’immaginazione, dove storie di suoni e parole sapranno in/cantare trasportandoci nel mito di una realtà che ci appartiene… da lontano e da vicino. “C’è sempre un’altra storia, nel profondo di un naufrago, che non può mai essere raccontata, perché deve ancora fare i conti con il senso e il non-senso della vita, deve forare la sua visibile corazza di superficie, decifrare i suoi dettagli, capire gli impulsi dolenti, annodarne i fili, trovare le radici… ma a forza di girare costantemente intorno a questa vita e fissarla ossessivamente, ci si rimane dentro, soli e persi nei nascosti cunicoli dell’esistenza, senza voler più liberarsene, anche perché lassù, fuori, il mondo non ti spiega che il sogno e la speranza, quando non ti uccidono, diventano cause di dolore e tormento. Amadou nella pancia della balena: tre storie di ragazzi dispersi in quei cunicoli”. (Y.L. Jaralla)
Un viaggio sbagliato. Amadou nella pancia della balena è uno spettacolo che mette insieme diversi linguaggi espressivi: la musica e la letteratura della narrazione. La musica del violoncello incantatore costituisce tessitura musicale che trama una sorta di tappeto volante insieme al suono della voce e del tamburo sufi che scorrono di continuo come un mare sempre in movimento. È un omaggio alla vita come gesto di divinazione suprema, come battesimo della morte ed epifania della resistenza che scorre nelle vene di antichissime culture cullate da un Mediterraneo, padre generatore di vita ma capace di accogliere nei più profondi abissi tutti gli angeli della salvezza, martiri della vita. Tutto ciò raccontato da uno dei più grandi rappresentanti della tradizione persiana della narrazione: Yousif Latif Jaralla, nato a Bagdad e trasferitosi a Palermo più di venticinque anni addietro, è infatti originario e originale erede dei racconti delle Mille e Una Notte, figlio della Tradizione orale dell’Oriente. Ci racconterà che per vivere c’è bisogno di lottare, ma anche di sognare. Lo spettacolo ci condurrà nel sogno dell’immaginazione, dove storie di suoni e parole sapranno in/cantare trasportandoci nel mito di una realtà che ci appartiene… da lontano e da vicino. “C’è sempre un’altra storia, nel profondo di un naufrago, che non può mai essere raccontata, perché deve ancora fare i conti con il senso e il non-senso della vita, deve forare la sua visibile corazza di superficie, decifrare i suoi dettagli, capire gli impulsi dolenti, annodarne i fili, trovare le radici… ma a forza di girare costantemente intorno a questa vita e fissarla ossessivamente, ci si rimane dentro, soli e persi nei nascosti cunicoli dell’esistenza, senza voler più liberarsene, anche perché lassù, fuori, il mondo non ti spiega che il sogno e la speranza, quando non ti uccidono, diventano cause di dolore e tormento. Amadou nella pancia della balena: tre storie di ragazzi dispersi in quei cunicoli”. (Y.L. Jaralla)
Archivio Storico Comunale / S. Mattia ai Crociferi / Palazzo Branciforte | Ingresso libero.
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