Stefano Vilardo e Leonardo Sciascia
Stefano Vilardo ad Alpe Cucco (Ficuzza) il 9 settembre 2006 con S. Lombino e F. Virga
Ecco l'incredibile pagina del SOLE 24 ORE
STEFANO
VILARDO SMENTISCE IL SOLE 24 ORE: SCIASCIA NON E’ MAI STATO DEMOCRISTIANO!
Ormai non ci si può sorprendere più di nulla: dopo l’invenzione del Gramsci anticomunista (logica conseguenza del falso principio ideologico secondo il quale comunismo e stalinismo si equivalgono),
era prevedibile che saremmo
arrivati allo Sciascia democristiano.
E così lo scorso 16 novembre Il SOLE 24 ORE, anticipando le conclusioni di un articolo di Domenico Scarpa, compreso nel IV numero fresco di stampa della rivista Todomodo, prende spunto dalla pubblicazione di alcuni testi del giovane Sciascia su un periodico cattolico siciliano vicino alla DC per tentare di trasformare lo scrittore di Racalmuto in un incredibile “attivista” democristiano.
E così lo scorso 16 novembre Il SOLE 24 ORE, anticipando le conclusioni di un articolo di Domenico Scarpa, compreso nel IV numero fresco di stampa della rivista Todomodo, prende spunto dalla pubblicazione di alcuni testi del giovane Sciascia su un periodico cattolico siciliano vicino alla DC per tentare di trasformare lo scrittore di Racalmuto in un incredibile “attivista” democristiano.
La cosa più scandalosa è il silenzio
che ha accompagnato il falso scoop giornalistico. Nessuno dei numerosi critici
sciasciani ha preso carta e penna per smentire il giornale della Confindustria.
Anzi alcuni, su una piccola testata amata da Sciascia, sono arrivati a
scrivere:
“E’ inoppugnabile che lo scrittore almeno nel
suo periodo iniziale agì da attivista Dc. Quale contraccolpo potrà avere tale
scoperta sulla sua biografia intellettuale e politica?” Cfr: http://www.malgradotuttoweb.it
Noi, dopo aver pubblicato un indignato corsivo su questo blog, siamo
andati a trovare Stefano Vilardo, amico
di una vita di Leonardo Sciascia. Adesso Vilardo ha 92 anni ma è ancora
lucidissimo. Ha pubblicato recentemente un aureo libretto, in cui ha raccontato la storia del suo antico
legame con Nanà. Vilardo continua a
scrivere e a leggere libri ma non guarda più i giornali. Non sapeva nulla dello
scoop e, quando gli ho mostrato la pagina del Sole 24 Ore, non voleva credere
ai suoi occhi.
“Io sì che sono stato democristiano! Ma Sciascia mai. Anzi più volte mi
ha spinto ad uscire da quel partito!” Afferma indignato. Poi si alza e prende
dalla sua ricca Libreria un volumetto di Leonardo Sciascia e Davide Lajolo, intitolato
Conversazione in una stanza chiusa, sperling
& kupfer editori, Milano 1981; apre il libro e alla pag. 39 legge ad alta
voce le parole di Sciascia:
“Di com’ero e di come sono faccio
verifica con un mio vecchio compagno di scuola: insieme dal 1935, a
Caltanissetta, a Palermo, ogni tanto ci avviene di constatare, e specialmente
quando incontriamo altri vecchi compagni, che noi due non siamo in nulla
cambiati. Lui (Stefano Vilardo) cattolico e democristiano ( ma in questi ultimi
anni non più democristiano), io cristiano senza Chiesa e socialista senza
partito, per 45 anni siamo vissuti senza uno screzio anche minimo,
riconoscendoci e ritrovandoci nella più rischiosa buona fede, nell’onestà, nel
coraggio.”
Ci salutiamo con un forte abbraccio. E alla porta il vecchio maestro Vilardo
mi sussurra: “ Caro amico, mala tempora currunt!”. (fv)
Da facebook riprendo dei commenti suscitati da questo post:
RispondiEliminaMatteo Di Gesù: Domenico Scarpa è uno studioso di un rigore adamantino e di rarissimo genio, una persona di moralità assoluta, ti prego di fidarti (tanto è vero che non ha un ruolo nell'università italiana). E non nutre alcun interesse a fare di questa sua scoperta filologica mercimonio politico. Basta leggere il saggio che ha scritto sulla questione. Con tutto il rispetto per Stefano Vilardo
Rosso Malpelo: Matteo Di Gesù certo che mi fido, tuttavia mi pare che l'intervista rilasciata da Scarpa a Repubblica Pa (03/01/2015) sia rivelatrice di una ricerca che scade in un umanissimo pregiudizio (in senso letterale). Basta leggere l'ultima domanda dell'intervistatore e la risposta di Scarpa. A presto
"Per forza si vuole menare scandalo per i rapporti tra Sciascia e l'on.Alessi,primo presidente della Regione Sicilia e democristiano.L'amicizia con Alessi,religiosissimo ma non clericale,tra i pochi popolari che fu sempre antifascista(ne sapevano qualcosa Colaianni,Boccadutri e i giovani Macaluso),avversario aperto e dichiarato della fazione democristiana ,che tra Montedoro,Mussomeli e Villalba ,tesseva la propria alleanza con la mafia,non puo' essere stata un disonore per nessuno.Anzi.Il problema non è capire che cosa ha significato questa amicizia per Sciascia.Il problema è capire se tante persone che passano e vogliono passare per persone di cultura siano anche intelligenti." Raimondo Giunta
RispondiEliminaLa mafia accademica contemporanea fa le pulci agli articoli giovanili di L. SCIASCIA, mai raccolti in volume (neppure nell'ultima costosa ed inutile nuova edizione Adelphi!), e dimentica quelli già pubblicati e ristampati in diverse edizioni! E' tutta l'opera di Leonardo Sciascia - non solo la testimonianza di Stefano Vilardo - a smentire Domenico Scarpa e compagnia bella.
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