04 gennaio 2017

L' INGHILTERRA VISTA DA D. PASSANTINO


    Il caro amico Domenico Passantino, collaboratore di questo blog, mi ha inviato le impressioni del suo recente viaggio in Inghilterra che pubblico con piacere:

Come Goethe

La temperatura non è diversa da come mi aspettavo.
Anche le campagne, nel loro grigiore di un autunno perpetuo, sono come mi aspettavo: mi ricordano Alcuino da York o il mago Merlino, immersi in quest’alba continua (o tramonto?) sonnolente, sonnecchiante.
Il silenzio e la discrezione, poi, fanno prepotenti la loro comparsa, spirando fumi di condensa dalle narici.
Le persone non lo so se sono diverse da come mi aspettavo.
Mi sembra un popolo ingenuo, quasi puerile, incline al gioco disinteressato: mi sembrano più civili degli altri, nel senso che le persone di questa nazione hanno gesti e comportamenti corali, come se avessero chiaro il fatto di essere tutti mortali comuni, compagni naviganti di una stessa nave che si deve spingere insieme.
Probabilmente queste due caratteristiche (chiamiamole ingenuità e coralità) sono strascichi che la storia/non storia porta con sé: la storia di questa Nazione unita da sempre, di questo popolo uno, si riflette nella sua coralità; la non storia, ovvero la giovinezza delle sue istituzioni civili (giovani se confrontate con le nostre tradizioni latine!), in queste terre dove la classicità ha dovuto difendersi dalla barbarie e per arginarla ha dovuto costruire mura e fortificazioni (penso ai Valli di Adriano e di Antonino Pio); questa storia giovane-dicevo-fa di questa gente una gente semplice, alla quale i grandi perché della vita, gli arrovellamenti filosofici non hanno mai creato nessun problema, nessuno blocco (mente all’Instauratio magna di sir Francis Bacon e al vascello che oltrepassa le Colonne di Ercole!), anzi, forse proprio questa semplificazione, immediatamente riscontrabile nelle forme della lingua inglese e nella sua sintassi basilare, non ha partorito topi, ma tipi e tipologie di vita vincenti, americani.
Difficultas quaedam Anglica lingua mihi dat, revera non ob syntaxim quae dicunt, sed propter verborum significationem.
Ceterum si necesse etiam Anglice loquor audio et intellego.
Il loro classico è il medioevo gotico, lo testimoniano ancora queste casette di mattoni rossi, isolanti e, al tempo stesso, refrattari al calore, come da noi i forni a legna.
Ho visitato Warwick e il suo castello medievale, Stratford e la casa in stile Tudor che mi ricordano un presepe di quando ero bimbo.
La notte prima di Natale fanno bollire il vino e lo bevono in compagnia.
Il giorno di Natale, a pranzo, prima di iniziare a mangiare hanno un’usanza: fanno trovare sul tavolo dei pacchi grandi quanto in piatto, a forma di caramelle. I banchettanti afferrano una estremità ciascuno della grandi caramelle e tirano in direzione opposta l’uno dall’altro; si sente uno scoppio leggero e dalle caramelle fuoriescono dei regalini-cianfrusaglie-e dei bigliettini come quello dei baci perugina, dove sono scritti indovinelli e “barzellette”, la cui lettura suscita il loro riso e buon umore.
Per il Natale Indossano tutti curiosi e bizzarri maglioni di lana rossi o verdi con le renne disegnate.
Il giorno dopo Natale lo chiamano Boxin day.
In queste nebbie così gentili e antiche mi sembra di avere lasciato un pezzo della mia anima che chissà se tornerò a riprendermi.
Royal Leamington Spa, 25/12/2016


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