Pasolini, fin dai primi anni sessanta, ha sostenuto che la TV - definita da Vincenzo Consolo "una fabbrica d'armi" - è stata inventata "per la diffusione della menzogna". fv
“Mentire è umano”
Pasquale Vitagliano
“Faremo una televisione che racconta la realtà. Così come l’avrebbe voluta Pasolini”, parola di Angelo Guglielmi, a capo di Rai Tre a fine anni ’80. Da questa linea – non va dimenticato che l’allora direttore di rete proveniva dal Gruppo 63 – nacquero programmi storici del palinsesto televisivo come Chi lo ha visto? e Un giorno in Pretura. Non dubito che le intenzioni – ma anche i risultati a vedere il successo – fossero ottimi. La premessa, invece, è stata malefica, se anche format come il Grande Fratello e tutti che ne sono seguiti Reality sono diretti discendenti di quell’enunciato.
“Non c’è nulla di più incredibile della verità”. A voler riadattare questa storica battuta di Groucho Marx, direi che non c’è nulla di più falso della realtà. Della sua rappresentazione, chiaramente. E che all’opposto dell’interpretazione di Guglielmi, questo dilemma sia stato il principale cruccio di PPP o almeno del Pasolini regista. Il nodo è proprio questo: può essere rappresentata la realtà? Credo che questo è il tema della Modernità. E si tratta di un problema irrisolto ancora oggi che dalla Modernità siamo fuoriusciti. Suggerisco di (ri) vedere Rashomon di Akira Kurosawa per comprendere quanto esso sia centrale. E Rashomon in giapponese vuol dire appunto verità.
Il punto più drammatico e spinto di questo dilemma lo abbiamo anche già toccato. Ed è l’omicidio in diretta dell’ambasciatore russo ad Ankara da parte di un agente del servizio di sicurezza, in realtà (appunto) un radicale islamico. Il richiamo all’omicidio in diretta di Quinto Potere, se pur immediato, è scontato e superato. Ciò che è questa volta s’impone nella sua stupefacente rappresentazione è la potenza iconografica della scena nella fissità della fotografia. La perfetta simmetria del corpo disteso e dell’assassino col braccio alzato; il nero degli abiti in controcanto al bianco dello spazio; i quadri al muro che spezzano il vuoto dell’ambiente: è terribile, ma non si vede una goccia di sangue. Sembra un’installazione artistica ed invece è la scena (appunto) di un terribile assassinio. E’ incredibile. Ma vero.
da https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2016/12/30/
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