F. M. Dostoevskij
"Poi accadde. Una sera, mentre la pioggia batteva sul tetto spiovente
della cucina, un grande spirito scivolò per sempre nella mia vita.
Reggevo il suo libro tra le mani e tremavo mentre mi parlava dell'uomo e
del mondo, d'amore e di saggezza, di delitto e di castigo, e capii che
non sarei mai più stato lo stesso. Il suo nome era Fëdor Michailovič
Dostoevskij. Ne sapeva più lui di padri e figli di qualsiasi uomo al
mondo, e così di fratelli e sorelle, di preti e mascalzoni, di colpa e
di innocenza. Dostoevskij mi cambiò. L'idiota, I demoni, I fratelli
Karamazov, Il giocatore. Mi rivoltò come un guanto. Capii che potevo
respirare,
potevo vedere orizzonti invisibili".
John Fante
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