Ecco le persone a cui dobbiamo l'apertura del Museo
Domenica 29 giugno, alle ore 17, al Castello Beccadelli di Marineo (PA) si inaugura il Museo della civiltà contadina.
Finalmente, dopo 34 anni di chiacchiere, il Museo della Civiltà
contadina diventa una realtà a Marineo.
La nascita del Museo in gran parte si deve all'appassionata ricerca di Salvatore Pulizzotto che ha deciso di concedere in comodato d’uso alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo una parte della sua ricca collezione "Rocca Bianca" dichiarata di particolare interesse ai sensi del Decreto Legislativo n. 42 del 2004.
La nascita del Museo in gran parte si deve all'appassionata ricerca di Salvatore Pulizzotto che ha deciso di concedere in comodato d’uso alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo una parte della sua ricca collezione "Rocca Bianca" dichiarata di particolare interesse ai sensi del Decreto Legislativo n. 42 del 2004.
La collezione è costituita da oggetti di uso comune, memorie della vita
contadina e dei mestieri di un tempo, recuperati dalle case dei contadini, da
botteghe e da attività artigianali oggi in via di estinzione grazie
all’instancabile e preziosa attività del collezionista.
I reperti, raccolti per
la maggior parte nell’area geografica della valle dell’Eleuterio, sono stati
restaurati da Giuseppe Inguì.
Il progetto di allestimento prevede un percorso
didattico-descrittivo sui cicli produttivi legati al territorio di Marineo e
dintorni: dalla coltivazione del grano alla coltivazione della vite, dalla
coltivazione dell’ulivo alle la pastorizia.
I pannelli esplicativi con fotografie, in una sorta di prolungamento degli
oggetti, sapranno dare memoria e storia all’universo quotidiano e materiale,
ricostruendo il contesto d’uso di quei saperi e tecniche che definiscono la
cultura materiale e l’identità culturale marinese.
Il Castello di Marineo ospitava già una ricca raccolta di reperti
archeologici provenienti dalla Montagnola e da altri siti archeologici della
Valle dell’Eleuterio.
Con l’aggiunta della nuova sezione etno-antropologica il complesso
museale si arricchisce notevolmente e in esso le nuove generazioni potranno
studiare e conoscere meglio le radici del territorio.
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