Oggi, 21 giugno, è ufficialmente estate. Questo giorno viene chiamato Solstizio. Una data che per molti ha un fascino particolare, visto che è il giorno più lungo dell'anno, con la maggiore esposizione al sole.
Per questo, con riti e appuntamenti i vario tipo, il 21 giugno è una
data da festeggiare. Lo è soprattutto a Stonehenge. Ed ecco le 5 cose da
sapere sul solstizio d'estate:
1. Il Sole si trova allo zenit ossia nel punto più alto del cielo, lungo
il tropico del Cancro a mezzogiorno. Al contrario, in occasione del
solstizio d'inverno si trova lungo quello del Capricorno.
2. Il solstizio d'estate è il risultato dell'inclinazione dell'asse
terrestre di 23,5 gradi rispetto al sole. Per via del moto di
rivoluzione della Terra, il Polo Nord in questo giorno è rivolto verso
il Sole e il circolo d'illuminazione, tangente ai circoli polari Artico e
Antartico, taglia a metà l'equatore. Accade così nell'emisfero
settentrionale, la superficie illuminata sia maggiore di quella in ombra
generando il giorno più lungo dell'anno, e di riflesso, la notte più
corta. Nell'emisfero australe, accade esattamente il contrario.
3. Come conseguenza di quanto appena spiegato, nella zona compresa tra
il Circolo Polare Artico e il polo Nord, durante il Solstizio d'estate
il sole non tramonta e la durata del giorno è di 24 ore.
4. Il giorno del Solstizio da secoli è celebrato da varie popolazioni e
culture, nell'emisfero settentrionale perché è metafora di un nuovo
inizio, di rinascita. Con la neve che si scioglie, il cibo era più
facile da trovare e la terra poteva accogliere nuove colture. Gli
antichi svedesi decoravano gli alberi, per gli egiziani tale data
coincide con l'inondazione del Nilo. I Celti e i lettoni accendono falò.
I cinesi onorano in questo giorno la Dea della Luce. Per i cristiani è
la vigilia di San Giovanni.
5. Ma è a Stonehenge che si raduna il maggior numero di persone. Ogni
anno, migliaia di curiosi e appassionati attendono l'alba tra i
megaliti, come un tempo facevano streghe, drudi e guerrieri per dare il
benvenuto al Sole e celebrare il suo giorno.
Fonte | Francesca Mancuso
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