Sul sito http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/ è apparsa questa mattina questa recensione del poeta di Marsala che ripropongo:
“Òmini”
di Manuel Cohen
Sebbene
non scriva versi per canzoni e non coltivi particolarmente la
musicalità e la rima, un appartato, immaginiamo anche per scelta
personale, come un Roversi del Mezzogiorno, lontano dai riti
dell’editoria, eppure vitale autore che in questi anni ha stampato in
proprio diverse suite di versi, alcune delle quali raccolte ora in Òmini, è Nino De Vita,
senza ombra di dubbio uno dei massimi poeti italiani in circolazione
- sul quale sono state scritte pagine critiche memorabili, tra gli
altri, da Enzo Siciliano e da Emanuele Trevi. Ricorda molto e si ispira a
quella lingua dell’oralità, tanto cara a Ignazio Buttitta, la cui
sopravvivenza si deve in gran parte ai cantastorie che animavano le
piazze e i centri abitati della Sicilia e del Sud.
Le poesie di De Vita hanno più di
qualcosa di raro, di unico, nella prosodia e nel ritmo, nell’ostensione
di una rara levità, nella molta umanità e nei sentimenti espressi con
misura, garbo e pudore. Sono innanzitutto lunghe, articolate narrazioni,
affidate a strutture di versi pressoché brevi che ruotano intorno al
settenario. Da anni l’autore scrive in questa maniera, elaborando
poemetti suddivisi in paragrafi, parti infinitesime di un discorso mai
finito e mai pago. È come se le strutture canoniche o quelle rastremate e
minime proprie di tanta lirica neodialettale squisita e preziosa, come
pure di tanta versificazione in lingua, non fossero per lui bastevoli a
dire il continuum di un mondo di uomini, di vicende e di ricordi.
Le storie, poi, tutte attinte a un
realistico contesto o quadro di riferimento, sono in realtà piccoli
aneddoti, a volte vere parabole di vita, di quartiere o di paese, ma
anche testimonianze di una stagione culturale irripetibile del
Meridione: infatti, con dovizia di particolari, arricchendo di sequenze o
inserti dialogici, che aggiungono più di una nota di colore e un
retrogusto, l’autore torna indietro nel tempo e ritratteggia la
frequentazione e l’amicizia con Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo,
Gesualdo Bufalino, Enzo Sellerio e Buttitta, per dire solo dei
principali artefici di quello che fu un autentico Rinascimento
culturale, etico e civile, e che si costituì probabilmente come l’ultima
vera koinè.
Sono gli anni Ottanta, e il giovane poeta
(nato nel 1950) partiva dalla sua Marsala al mattino presto per vedersi
con i coniugi Sellerio e bere un buon caffè a Palermo. Gustosi i
ricordi, come, ad esempio, quello molto ironico della dedica del libro
di Bufalino, scritta però dalla mano dell’editore. O le conversazioni a
casa di Sciascia, e l’eloquio straripante, sempre di Bufalino: «’U
taliavu, ogni vota, / taliavu e mi vinia – pi stu jittari / ch’avia – ‘u
parauni / cu ‘na bbuttigghia bbona: si cci runa / e ddu trisoru nesci, /
nesci a vuccati, annea…»,«Lo guardavo, ogni volta, / guardavo e mi
veniva – per la parlantina / che aveva – il paragone / con una
bottiglia buona di champagne: si stappa / e quella delizia esce, / esce a
fiotti, si spande…».
Uomini, da intendersi lato sensu,
quelli conosciuti, bagaglio di una esperienza del mondo, e che ha a che
fare con il contatto diretto anche se occasionale e fortuito, con la
mafia, nel bellissimo poemetto intitolato a uno dei quartieri simbolo di
Palermo, Ballarò, in cui l’autore, racconta l’episodio di
quando, ventenne appena iscritto all’università, parcheggia la propria
auto in un posto ‘riservato’ al boss del quartiere. Uno sgarbo pagato
con un tamponamento, da intendersi quale monito. La lettura di questi
versi, ruvidi e delicati, è un’esperienza da non perdere: la grazia e i
non detti compensano e si compendiano con la carica naturalistica a
dire, e a dirsi, con riferimenti etnografici precisi, passione per il
cibo e per il mare: libro di uomini, di colori e di sapori: «Si scorgeva
/ da là sopra il golfo / di Palermo, con le luci / accese, le piccole
luci / del monte Pellegrino».
Recensione a Nino De VITA, Òmini, Mesogea, Messina 2011, apparsa in “Punto. Almanacco della poesia italiana”, anno II, n. 2, 2012.Pubblicata oggi su http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/
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