Nel suo capolavoro (1984) George Orwell,
ispirandosi allo stalinismo (ma non solo), racconta come il regime
del Grande Fratello riscriva continuamente la storia passata per
giustificare le scelte politiche del presente. Ne deriva una
“neolingua” i cui termini non significano più nulla, visto che
mutano continuamente di senso. E' quello che accade in questi giorni
con il PD renziano e il suo recupero della figura e dell'opera di De
Gasperi. Neppure Guareschi con il suo Don Camillo (operazione
altrettanto reazionaria, ma sicuramente più onesta) era riuscito a
divertirci tanto.
“Fondatori” del Pd.
Quando Togliatti stroncò De Gasperi
Adesso vengono accomunati in quanto, senza volerlo, sono divenuti “padri fondatori” del Partito democratico. Ma Palmiro Togliatti non era propriamente un estimatore di Alcide De Gasperi.
Così sul prossimo numero
della rivista Critica marxista, in uscita a settembre, sarà
pubblicato il dossier speciale “Palmiro Togliatti a 50 anni dalla
morte”, contenente una lettera inedita scritta da Palmiro Togliatti
al dirigente comunista Fausto Gullo immediatamente dopo la morte di
Alcide De Gasperi, nell’agosto del 1954.
L’annuncio in una nota
della casa editrice pugliese Dedalo chiarisce: “La lettera contiene
giudizi molto duri nei confronti del leader democristiano e aggiunge
un tassello prezioso alle polemiche culturali e politiche di queste
settimane seguite alla proposta di dedicare a De Gasperi la Festa
nazionale dell’Unità. Un documento prezioso che racconta la storia
del nostro Paese”.
Un po’ di memoria,
anche in un partito che si ispira alle due storie della Dc e del Pci,
non guasta.
Il Fatto – 2 settembre
2014
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