Daniell de Condat e Giacomo Giardina
Daniell De Condat è un'
antropologa francese, fondatrice del Comitato internazionale per la difesa dei
bambini migranti, vissuta a Palermo e in Sicilia per tanti anni. Nella sua
ricerca si è occupata con particolare attenzione delle comunità rom e zingare.
Grande estimatrice di Francesco Carbone
e del poeta Giacomo Giardina, è
diventata una collaboratrice di NUOVA
BUSAMBRA.
In
vista dell’iniziativa in programma domenica prossima a Godrano, dove renderemo
omaggio al poeta pecoraio, anticipiamo il brano di un
suo articolo, che uscirà integralmente sul prossimo numero della Rivista.
FRANCESCO CARBONE E GIACOMO GIARDINA
NEL RICORDO DI DANIELL DE CONDAT
Francesco Carbone ha saputo mettere la sua umanità e la sua cultura al
servizio della Sicilia. Di questa terra ha celebrato la ricchezza e la storia
secolare con la ricca raccolta oggettistica esposta a Godranopoli,
La creazione di Godranapoli risponde anche alla necessità di disporre di un
luogo in cui tradizione e modernità possano interagire con l’apporto della
popolazione locale.
Godranopoli è dunque un leitmotiv
della modernità di spirito con cui Francesco Carbone seppe arricchire la
cultura siciliana.
Oggetti, tracce del tempo passato che siano letterarie o musicali, sono
dunque valorizzate in quanto fondazioni della memoria storica del popolo
siciliano.
In tal senso, alla costruzione della memoria etnografica contadina,
partecipa la cultura materiale ma anche la tradizione orale.
Mi ricordo delle domeniche passate insieme a Francesco e al poeta pecoraio
Giacomo Giardina : conservare la parola a scapito della memoria. Rendere
eterna una lingua contadina, espressioni linguistiche di un tempo passato per
legarle alle nuove generazioni.
La voce di Giacomo Giardina risuona come la cantilena di un tempo
immemoriale : e gli occhi profondamente umani di Francesco sembrano dirmi,
nel tepore di un pomeriggio di Primavera : « Ma Daniell, secondo te,
la fruizione del passato di una civilta non passa indubitabilmente dalla parola
e dalla conservazione di questa coûte que coûte ? ».
Daniell de Condat
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