La copertina del libro
Sabato 13 settembre, alla ore 18, al Castello Beccadelli di Marineo verrà presentato un libro di memorie di Mimmo Tuzzolino. La rivista nuova busambra ha anticipato la pubblicazione di un capitolo del libro sul n.5/2014.
Da Carlo Greco ricevo e pubblico con piacere una sua breve nota sul libro e una foto recente di Mimmo a cui tutti i marinesi continuano a voler bene:
RICORDI
La
volontà di riunire in un volume questi ricordi nasce dal profondo
affetto per Mimmo ma anche dalla sincera ammirazione per il lavoro
compiuto. Al di là di un’occasione celebrativa, mi sembra un atto dovuto
quello di diffondere e partecipare la profonda umanità del libro ,
specchio sincero del suo autore. La sottolineatura maggiore che vorrei
proporre è l’intenso profumo di pulito sia dello scrivere che del
sentire, il rispetto profondo per la storia di ognuno dei personaggi ma
anche per la storia concretizzata nella vita del villaggio e poi della
città. Il tratto asciutto senza mai forzature, sintetico ma efficace
sempre accompagnato ad un sorriso compassionevole e malinconico, fa sì
che i vari quadri proposti somiglino a degli acquerelli, trasparenti,
delicati, un po’ sfumati dal tempo, acquosi come sono appunto i ricordi.
Quello
che lo muove è il bisogno di voltarsi indietro per ricordare e
giustificare il presente; per richiamare le persone e gli incontri che
misteriosamente hanno colorato la sua come la vita di tutti. Pur nella
precarietà dell’esistenza umana, questa danza quasi felliniana di
personaggi che tenendosi per mano riemergono circondandolo, esprime il
suo bisogno di riprendere con loro un discorso interrotto dal tempo, il
bisogno quasi fisico di un nuovo abbraccio . Il tutto senza mai
concedere nulla al sentimentalismo, con un senso di grande riservatezza.
Ogni cammeo è un piccolo frammento di uno specchio che ricomposto
rimanda la nostra immagine perché costituisce la nostra radice. Da
sottolineare che nella macina del tempo , coloro che riemergono sono,
accanto alle personalità di spicco, i pochi grandi , una folla di
emarginati di cui si ricordano i vezzi, le manie, le ingenuità, i detti ;
la mediocrità dei molti fa da sfondo ai colori forti degli estremi. La
nostalgia si unisce alla speranza e al colore che caratterizzano la
vita anche se, nelle sue pieghe, spesso non è tenera con i suoi figli.
Carlo Greco
Nessun commento:
Posta un commento