12 settembre 2014

I RICORDI DI MIMMO TUZZOLINO

La copertina del libro



Sabato 13 settembre, alla ore 18, al Castello Beccadelli di Marineo verrà presentato un libro di memorie di Mimmo Tuzzolino.  La rivista nuova busambra ha anticipato la pubblicazione di un capitolo del libro sul n.5/2014.

Da Carlo Greco ricevo e pubblico con piacere una sua breve nota sul libro e una foto recente di Mimmo a cui tutti i marinesi continuano a voler bene:





RICORDI 

La volontà di riunire in un volume questi ricordi nasce dal profondo affetto per  Mimmo ma anche dalla sincera ammirazione per il lavoro compiuto. Al di là di un’occasione celebrativa, mi sembra un atto dovuto quello di diffondere e partecipare la profonda umanità del libro , specchio sincero del suo autore.  La sottolineatura maggiore che vorrei proporre è l’intenso profumo di pulito  sia dello scrivere che del sentire, il rispetto profondo per la storia di ognuno dei personaggi ma anche per la storia concretizzata nella vita del villaggio e poi della città. Il tratto asciutto senza mai forzature, sintetico ma efficace sempre accompagnato ad un sorriso compassionevole e malinconico, fa sì che i vari quadri proposti somiglino a degli acquerelli, trasparenti, delicati, un po’ sfumati dal tempo, acquosi come sono appunto i ricordi.
Quello che lo muove è il bisogno di voltarsi indietro per ricordare e giustificare il presente; per richiamare  le persone e gli incontri che misteriosamente hanno colorato la sua come la vita di tutti. Pur nella precarietà dell’esistenza umana, questa danza quasi felliniana di personaggi che tenendosi per mano riemergono circondandolo, esprime il suo bisogno di riprendere con loro un discorso interrotto dal tempo, il bisogno  quasi fisico di un nuovo abbraccio . Il tutto senza mai concedere nulla al sentimentalismo, con un senso di grande riservatezza. Ogni cammeo è un piccolo frammento di uno specchio che ricomposto rimanda la nostra  immagine perché costituisce la nostra radice. Da sottolineare che nella macina del tempo , coloro che riemergono sono, accanto alle personalità di spicco, i pochi grandi , una folla di emarginati di cui si ricordano i vezzi, le manie, le ingenuità, i detti ; la mediocrità dei molti fa da sfondo ai colori forti degli estremi.  La nostalgia si unisce alla speranza e al colore che caratterizzano la vita anche se, nelle sue pieghe, spesso non è tenera con i suoi figli.

Carlo Greco








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