24 settembre 2014

SALVEMINI CONTRO IL FASCISMO

                Copertina del libro Come Funziona la Dittatura Fascista, New York, Il Martello, s.d.

            Salvemini fu uno degli attori principali nell'attivita' di "smascheramento" del fascismo all'estero. Pubblicando molti libri in USA/Parigi/Londra e denunciando le situazioni incredibili dell'epoca durante le sue lezioni all' universita' americana.

         Oggi mi piace riprendere dal diario facebook di PIERO GOBETTI questo interessante documento:

ABBASSO LA PROPAGANDA, VIVA IL POPOLO

Fu proprio lui Gaetano Salvemini ad inaugurare il ciclo di letteratura critica sul Fascismo, il cui obiettivo era quello di confutare l’idea propagandistica che il Fascismo dava di se alla nazione, di sviscerarne l’essenza per renderne pubblici i mali.

Il Salvemini si impegnò in un forte contraddittorio con articoli di giornale e conferenze, dimostrando una lucida conoscenza dei fatti dovuta ad un grande lavoro di ricerca per la realizzazione delle tre opere più importanti di quel periodo: La dittatura fascista in Italia (1927-1928), Come funziona la Dittatura Fascista (1929), Mussolini Diplomatico (1932) e Sotto la scure del fascismo (1936). Salvemini si dedicò a confutare le idee fasciste più comuni, come ad esempio che il Fascismo avesse salvato l’Italia da una rivoluzione rossa o che Mussolini avesse impedito il disastro economico del paese.

Nel demolire la propaganda fascista Salvemini ci riporta anche una documentata versione dei fatti in oggetto per una comprensione storica degli eventi. Per lui la crisi liberale era una crisi di carattere politico, nella quale Mussolini non ebbe un ruolo salvifico, ma soltanto la furbizia di sfruttare una situazione per raggiungere il potere. Anche la politica estera, uno dei cavalli di battaglia del Fascismo, non era che una forte ripresa propagandistica dei valori nazionalisti.

Nei suoi interventi, lo storico mise in luce la forte contraddittorietà della politica di Mussolini, vedendolo come privo delle qualità per essere un uomo di stato. Anche sul corporativismo Salvemini scrisse che si trattava di una grande montatura, per nascondere che le organizzazioni dei lavoratori avevano perso ogni libertà mentre le organizzazioni padronali avevano mantenuto una forte autonomia e che soprattutto le condizioni di vita degli italiani erano peggiorate sensibilmente. Inoltre evidenziava come lo Stato Corporativo avesse ampliato i quadri e le funzioni della pubblica amministrazione, provocando una notevole crescita del potere della burocrazia. Anche sul rapporto tra Fascismo e popolo italiano e sulle condizioni del paese nel periodo dei governi liberali si impegnò per rivalutare l’onore della nazione italiana; volle documentare come gli italiani, distinguendoli dalla classe dirigente, non avessero accettato passivamente l’avvento del Fascismo. Il popolo si era dovuto piegare allo squadrismo fascista, che poté operare in modo criminale finendo per essere anche tutelato dalle istituzioni.

http://www.instoria.it/home/carteggio_salvemini_fascismo.htm


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