“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
16 settembre 2014
P. CELAN: RITRATTO DI UN'OMBRA
Dal bellissimo blog http://poesiainrete.wordpress.com/2014/09/14/ritratto-di-unombra-paul-celan/ curato dall'amica Titti De Luca prendo questi splendidi versi di uno dei più grandi poeti del 900:
I tuoi occhi, orma di luce dei miei passi; la tua fronte, solcata dal lampo delle spade; i tuoi sopraccigli, orlo della rovina; le tue ciglia, messi di lunghe lettere; i tuoi riccioli, corvi, corvi, corvi; le tue guance, stemma del mattino; le tue labbra, ospiti tardivi; le tue spalle, statua dell’oblio; i tuoi seni, amici delle mie serpi; le tue braccia, ontani alla porta del castello; le tue mani, tavole di morti giuramenti; i tuoi fianchi, pane e speranza; il tuo sesso, legge dell’incendio boschivo; le tue cosce, ali nell’abisso; i tuoi ginocchi, maschere della tua boria; i tuoi piedi, teatro d’armi dei pensieri; le tue piante, cripte di fiamme; la tua orma, occhio del nostro addio.
Paul Celan
(1948, probabilmente dopo il mese di luglio)
(Traduzione di Michele Ranchetti e Jutta Leskin)
da “Paul Celan, Conseguito silenzio”, Einaudi Editore, 1998
Ecco il testo originale:
Bildnis eines Schattens
Deine Augen, Lichtspur meiner Schritte;
deine Stirn, gefurcht vom Glanz der Degen;
deine Brauen, Wegrand des Verderbens;
deine Wimpern, Boten langer Briefe;
deine Locken, Raben, Raben, Raben;
deine Wangen, Wappenfeld der Frühe;
deine Lippen, späte Gäste;
deine Schultern, Standbild des Vergessens;
deine Brüste, Freunde meiner Schlangen;
deine Arme, Erlen vor dem Schloßtor;
deine Hände, Tafeln toter Schwüre;
deine Lenden, Brot und Hoffnung;
dein Geschlecht, Gesetz des Waldbrands;
deine Schenkel, Fittiche im Abgrund;
deine Kniee, Masken deiner Hoffart;
deine Füße, Walstatt der Gedanken;
deine Sohlen, Flammengrüfte;
deine Fußspur, Auge unsres Abschieds.
Paul Celan
dal volume “Die Gedichte aus dem Nachlaß, a cura di Bertrand Badiou, Jean-Claude Rambach e Barbara Wiedemann, Suhrkamp, Frankfurt am Main 1997
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