“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
30 settembre 2014
P. SALINAS: NON POSSO DARTI DI PIU'
IO NON POSSO DARTI DI PIU'
Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.
Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
Essere
La materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
- collana, profumi, seta antica -
di cui se senti la mancanza
domandi: Ah, ma dov'è?.
Ah, come vorrei essere
un'allegria fra tutte,
una sola,
l'allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l'amore di cui tu ti innamorassi.
Ma
non sono che quello che sono.
PEDRO SALINAS
(Traduzione di Emma Scoles)
da “Pedro Salinas, La voce a te dovuta”, Einaudi Editore, 1979
***
«Yo no puedo darte más »
Yo no puedo darte más.
No soy más que lo que soy.
¡Ay, cómo quisiera ser
arena, sol, en estío!
Que te tendieses
descansada a dascansar.
Que me dejaras
tu cuerpo al marcharte, huella
tierna, tibia, inolvidable.
Y que contigo se fuese
sobre ti, mi beso lento:
color,
desde la nuca al talón,
moreno.
¡Ay, cómo quisiera ser
vidrio, o estofa o madera
que conserva su color
aquí, su perfume aquí,
y nació a tres mil kilómetros!
Ser
la materia que te gusta,
que tocas todos los días
y que ves ya sin mirara
tu alrededor, las cosas
-collar, frasco, seda antigua
que cuando tú echas de menos
preguntas: “¡Ay!, ¿dónde está?”
¡Y, ay, cómo quisiera ser
una alegría entre todas,
una sola, la alegría
con que te alegraras tú!
Un amor, un amor solo
el amor del que tú te enamorases.
Pero
no soy más que lo que soy.
de “Pedro Salinas, La voz a ti debida”, Madrid, Signo, 1933
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento