16 marzo 2015

TEMPI BRUTTI PER LA POESIA




T. W. Adorno non aveva torto a pensare, dopo Auschwitz,  che poesia e filosofia rischiassero di diventare  un "coperchio di lordure" ( e il suo pensiero era rivolto soprattutto al filosofo nazista Heidegger). 
Oggi, in Italia, in un Paese che sta affogando in un mare di fango, diventa ogni giorno più difficile occuparsi di poesia.
Ma,vedendo i nuovi "imbianchini" che occupano  le piazze mediatiche e gli schermi televisivi odierni, mi tornano alla mente i versi di B. Brecht: "In me si combattono / L’entusiasmo per il melo in fiore / E il terrore per i discorsi dell’imbianchino. / Ma solo il secondo / Mi spinge alla scrivania."
f.v.

Tempi brutti per la poesia

 Sì, lo so: solo il felice
È amato. La sua voce
È ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.


L’albero deforme nel cortile
È frutto del terreno cattivo, ma
Quelli che passano gli danno dello storpio
E hanno ragione.


Le barche verdi e le vele allegre della baia
Io non le vedo. Soprattutto
Vedo la rete strappata del pescatore.


Perché parlo solo del fatto
Che la colona quarantenne cammina in modo curvo?
I seni delle ragazze
Sono caldi come sempre.


Una rima in una mia canzone
Mi sembrerebbe quasi una spavalderia.


In me si combattono
L’entusiasmo per il melo in fiore
E il terrore per i discorsi dell’imbianchino.

Ma solo il secondo
Mi spinge alla scrivania.


Bertolt Brecht

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