07 marzo 2015

C' E' DEL MARCIO ANCHE A MARINEO...




Marineo (PA)


Cari amici e lettori, non ho più voglia di  parlare del mio paese natale. Mi sono stancato di fare denuncie  e  prediche inutili. D'altra parte - considerato che anche a Marineo la storia si ripete continuamente ( Cristo non si è fermato solo a Eboli!) - chi ha voglia di farlo può, tramite il motore di ricerca interno a questo blog, vedere lo spazio che gli ho dedicato finora. 
Oggi mi limito a condividere l'arguto commento di Onofrio Sanicola all' ultima Ordinanza Sindacale:






     Il Sindaco di Marineo, Pietro Barbaccia, con propria ordinanza n. 2 del 2 marzo 2015, informa la cittadinanza che L’UTILIZZO DELL’ACQUA EROGATA DALL’ACQUEDOTTO COMUNALE  E’ PER SOLI SCOPI IGIENICI. Il provvedimento si è reso necessario a seguito della comunicazione dell’ASP di Palermo, che ha effettuato dei controlli nei serbatoio e punti di distribuzione, (serbatoio Rocca, serbatoio via Romeo e in corso Vittorio Emanuele), rilevando la presenza di indici microbiologici di inquinamento.
      Rita scrive: 4 marzo 2015 alle 13:50
Il sindaco Barbaccia, a quanto pare non ha alcuna idea quando e come ripristinare la normalita’ sanitaria venutasi a creare. La situazione resta a noi saperla immaginare. Lui ha solo firmato una ordinanza e basta. Non ci sono altre informazioni (provvedimenti, rimedi, tempi di attesa). Nulla!

Si è vero  siamo in quaresima. Ed è proprio in quaresima che si infiltrano i mascalzoni. Tu abbassi la guardia, riprendi a pensare che siamo tutti fratelli mentre loro …sono esenti da qualsiasi obbligo morale.

Spero vi ricordiate quando l’ente acquedotto (non ricordo la sigla) “cessò” attivita ed erogazione lasciandoci tutti chi insaponati sotto la doccia, chi alle prese con il proprio tartaro, chi costernato di dover abbandonare la sporcizia accumulata in tanti giorni di “risparmio”. Fu lui , novello Mosè, che fra una sbattuta di bastone contro la roccia ed un passaggio dell’Eleuterio-mar rosso si fece immortalare con la chiave del chiusino in mano “riaprendo “ le catarratte ed inondando il paese. Fu grazie a lui che finii la doccia, che scrostai ngrascio e raspai sporcizia decennale da punti non elencabili. Me le ricordo le sue passeggiate per il paese con in mano la chiave del chiusino seguito dal Superiore che osannava “Viva Viva l’Assissoru c’avi lu nomu di Santu Ciro !”.  Ancora oggi se passate da quel chiusino potete leggere la lapide “Apri le catarratte dimenticando di chiuderle…” E cosi è da un mese che siamo a bagno maria. Ma cosa ha fatto arrabiare la signora Rita e il sottoscritto. La falsa firma del comunicato del 2 marzo a firma Barbaccia che ha usurpato lo spazio dell’uomo di Poesia, dell’uomo che a differenza di noi cristiani non si affratella ma si gemella ! Toccava a lui firmare perché oltre ai quesiti posti dalla Rita manca quello del non dirci cosa dobbiamo fare se l’acqua serve solo per servizi igienici (cioe per quella decina di piscine del territorio). E come cuciniamo ? e l’insalata l’andiamo a pulire a Godrano ? Per bollire la pasta dobbiamo andare alla Caritas ? E San Ciro come mai non dice la sua tramite il Superiore ? Ora a quanto ci dicono il “Supremo” si è rifiutato di firmare il comunicato perché “io ho dato l’acqua, ma la mia acqua non era avvelenata…” E cosi al povero Barbaccia gli fu ricordato che lui era il sindaco almeno una volta l’anno che si assumesse l’onere ! Ora inutile ricordarvi che tutto l’apparato alimentare (bestie comprese) dai bar ai ristoranti, dalle pasticcerie all’agricoltura   sono ricchissimi di “indici microbiologici di inquinamento” . 

Onofrio Sanicola, 7 marzo 2015, in http://ilguglielmo.blogspot.it/

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