Cari amici e lettori, non ho più voglia di parlare del mio paese natale. Mi sono stancato di fare denuncie e prediche inutili. D'altra parte - considerato che anche a Marineo la storia si ripete continuamente ( Cristo non si è fermato solo a Eboli!) - chi ha voglia di farlo può, tramite il motore di ricerca interno a questo blog, vedere lo spazio che gli ho dedicato finora.
Oggi mi limito a condividere l'arguto commento di Onofrio Sanicola all' ultima Ordinanza Sindacale:
Il Sindaco di Marineo, Pietro Barbaccia, con propria ordinanza n. 2 del 2 marzo
2015, informa la cittadinanza che L’UTILIZZO DELL’ACQUA EROGATA
DALL’ACQUEDOTTO COMUNALE E’ PER SOLI SCOPI IGIENICI. Il provvedimento si
è reso necessario a seguito della comunicazione dell’ASP di Palermo, che ha
effettuato dei controlli nei serbatoio e punti di distribuzione,
(serbatoio Rocca, serbatoio via Romeo e in corso Vittorio
Emanuele), rilevando la presenza di indici microbiologici di inquinamento.
Rita scrive: 4 marzo 2015 alle 13:50
Il sindaco Barbaccia, a quanto pare
non ha alcuna idea quando e come ripristinare la normalita’ sanitaria venutasi
a creare. La situazione resta a noi saperla immaginare. Lui ha solo firmato una
ordinanza e basta. Non ci sono altre informazioni (provvedimenti, rimedi, tempi
di attesa). Nulla!
Si è vero siamo in
quaresima. Ed è proprio in quaresima che si infiltrano i mascalzoni. Tu abbassi
la guardia, riprendi a pensare che siamo tutti fratelli mentre loro …sono
esenti da qualsiasi obbligo morale.
Spero vi ricordiate quando
l’ente acquedotto (non ricordo la sigla) “cessò” attivita ed erogazione
lasciandoci tutti chi insaponati sotto la doccia, chi alle prese con il proprio
tartaro, chi costernato di dover abbandonare la sporcizia accumulata in tanti
giorni di “risparmio”. Fu lui , novello Mosè, che fra una sbattuta di bastone
contro la roccia ed un passaggio dell’Eleuterio-mar rosso si fece immortalare
con la chiave del chiusino in mano “riaprendo “ le catarratte ed inondando il
paese. Fu grazie a lui che finii la doccia, che scrostai ngrascio e raspai
sporcizia decennale da punti non elencabili. Me le ricordo le sue passeggiate
per il paese con in mano la chiave del chiusino seguito dal Superiore che
osannava “Viva Viva l’Assissoru c’avi lu nomu di Santu Ciro !”. Ancora oggi se passate da quel chiusino
potete leggere la lapide “Apri le catarratte dimenticando di chiuderle…” E cosi
è da un mese che siamo a bagno maria. Ma cosa ha fatto arrabiare la signora
Rita e il sottoscritto. La falsa firma del comunicato del 2 marzo a firma
Barbaccia che ha usurpato lo spazio dell’uomo di Poesia, dell’uomo che a
differenza di noi cristiani non si affratella ma si gemella ! Toccava a lui
firmare perché oltre ai quesiti posti dalla Rita manca quello del non dirci
cosa dobbiamo fare se l’acqua serve solo per servizi igienici (cioe per quella
decina di piscine del territorio). E come cuciniamo ? e l’insalata l’andiamo a
pulire a Godrano ? Per bollire la pasta dobbiamo andare alla Caritas ? E San
Ciro come mai non dice la sua tramite il Superiore ? Ora a quanto ci dicono il
“Supremo” si è rifiutato di firmare il comunicato perché “io ho dato l’acqua,
ma la mia acqua non era avvelenata…” E cosi al povero Barbaccia gli fu
ricordato che lui era il sindaco almeno una volta l’anno che si assumesse
l’onere ! Ora inutile ricordarvi che tutto l’apparato alimentare (bestie
comprese) dai bar ai ristoranti, dalle pasticcerie all’agricoltura sono ricchissimi di “indici microbiologici di
inquinamento” .
Onofrio Sanicola, 7 marzo 2015, in http://ilguglielmo.blogspot.it/
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