18 novembre 2014

IL PROGETTO AMAZZONE DI PALERMO




   A Lina Prosa si deve la riscrittura delle Baccanti di Euripide  messa in scena ieri sera, al Teatro Garibaldi di Palermo, con la magistrale regia di Massimo Verdastro  e la straordinaria partecipazione di Miriam Palma.  
    Lina Prosa insieme ad Anna Barbera sono anche le creatrici del Progetto Amazzone che festeggia in questi giorni i suoi primi vent'anni di vita. Nell'articolo seguente si parla di questo Progetto:

Il mestiere di vivere (lottando)

di


Vent’anni di esistenza, e di resistenza, del progetto Amazzone, un percorso sul corpo, le sue trasformazioni e i suoi equilibri fondato da Lina Prosa e Anna Barbera. Un lavoro ancora e sempre in progress, per affrontare il tema del cambiamento a partire da un’esperienza devastante per la donna come il cancro al seno.
Il progetto Amazzone affronta questo problema dal punto di vista scientifico ma anche artistico, attraverso un percorso teatrale che raccoglie oltre venti elementi tra attori professionisti, uomini e donne che hanno attraversato questo percorso. Il tema di quest’anno è una domanda: ”Il corpo è un’utopia?”.
Prova a rispondere Lina Prosa, autrice della riscrittura tratta dal testo di Euripide “Le Baccanti/Le altre”, con la regia di Massimo Verdastro, in scena al Garibaldi. «Non abbiamo inteso l’utopia come qualcosa di inarrivabile, ma come una tensione verso il raggiungimento dell’obiettivo, in questo caso della guarigione. La malattia diventa opportunità, un percorso che mette il malato, per forza di cose, fuori da una realtà, da un contesto, per arrivare a se stesso».
È strano sentire parlare di cancro al seno come di opportunità, si fa fatica a capire come possano essere legate in maniera positiva una malattia devastante e la parte più sacra per una donna. Lo spiega una signora, e chissà se quel percorso lo sta attraversando o lo ha già compiuto. Ha gli occhi lucidi ma non piange, è curata, le palpebre colorate di viola come la sciarpa: «Quando hai consapevolezza della malattia capisci che non puoi più rimandare, che è arrivato il momento di fare quello che volevi fare. Io ho deciso che non avrei vissuto invano se avessi iniziato a riempire di bello anche un solo minuto della mia vita».

Articolo ripreso da: http://www.dipalermo.it/2014/11/16/il-mestiere-di-vivere-lottando/

 

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