Ecco ciò che Landini ha detto, ed ecco il modo in cui TV e grande stampa lo ha distorto e strumentalizzato. Il regime c'è, bisogna soltanto avere il coraggio di combatterlo.
Landini non fare l’onesto!
Non vedevano l’ora. Le televisioni e i giornali in
amicizia con Renzi hanno trasformato in un’arma politica l’infelice
battuta «strappata» a Landini durante un corteo dei metalmeccanici.
Un bocconcino prelibato per colpire una delle voci
più rappresentative della sinistra, perfino troppo ghiotto per
perdere tempo a inserirlo nel contesto in cui veniva pronunciato.
Poco male se bisognava strumentalizzarne il senso per farla
diventare «Renzi non ha il sostegno degli onesti», mentre Landini
diceva «Il premier dovrebbe rendersi conto che oggi il consenso di
chi lavora, dei giovani che stan cercando lavoro, delle persone
oneste, in questo Paese lui non ce l’ha». Il Paese in quel momento
rappresentato da decine di migliaia di lavoratori, studenti,
precari che manifestavano per le strade di Napoli sotto le bandiere
della Fiom. Persone oneste che pagano lo sciopero sul magro
salario, perché combattono la politica del governo che cancella
tutele e diritti, riducendo donne e uomini a forza lavoro e il lavoro
a semplice merce.
«Togliti il megafono» intima il Corriere della Sera.
«Landini è un moralista» sentenzia La Stampa, proprio come se al
solo pronunciarla la parola «onestà» provocasse l’orticaria.
Titoloni e commenti in prima pagina sugli stessi quotidiani che il
giorno prima, quando Renzi aveva duramente stigmatizzato la
proclamazione dello sciopero del 12 dicembre, sostenendo che «i
sindacati passano il tempo a inventarsi ragioni per fare sciopero»,
si erano invece distratti, derubricando il provocatorio
e meditato attacco come fatto secondario. Titoli piccoli, quasi
invisibili, e zero commenti.
Eppure quello di Renzi era un affondo inserito in una
strategia di contrapposizione frontale con le rappresentanze
sindacali, escluse da ogni spazio di confronto sulla politica
economica del governo. Era dunque un intervento a gamba tesa
meritevole almeno di altrettanta attenzione. Ma tant’è.
Quanto stampa e tv siano schierate a sostegno del governo è evidente.
Ora, dopo il polverone alzato intorno a Landini e al sindacato che si oppone, lo vedono tutti.
Il manifesto, 23 novembre 2014
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