Gian Antonio
Stella
E
l’università di Bari decise: le mogli parenti dei mariti
La
moglie è parente del marito. E il marito della moglie. Dopo
quattro ore di discussione, il Senato accademico di Bari è
arrivato infine all’agognata conclusione. A dispetto dei
dubbi di qualche testa fina, moglie e marito sono parenti.
Quindi non possono esser assunti come docenti.
C’è chi
dirà: e ci voleva tanto? Per l’università di Bari invece è
una svolta. Da decenni, infatti, era additata a simbolo del
clientelismo familiare. Scrisse Attilio Bolzoni: «La stanza
numero 24 è del professore Giovanni Tatarano, ordinario di
Diritto privato. Suo figlio Marco insegna lì accanto, nella
stanza numero 4. Sua figlia Maria Chiara riceve gli studenti di
fronte a papà, nella stanza numero 12…».
Lo scontro di
ieri, insomma, era cruciale. Di qua chi voleva applicare il
Codice Etico interno, dove per arginare la deriva fu deciso di
stoppare mogli, mariti, fratelli, sorelle, cognati… Di là
chi sosteneva che la «legge Gelmini» vieta sì di reclutare
«coloro che abbiano un grado di parentela o di affinità, fino
al quarto grado compreso», ma poiché non parla delle mogli…
Una tesi
bizzarra. Come se il «nepotismo riguardasse solo i nipoti».
Eppure, spiegava ieri il rettore Antonio Uricchio, c’era chi
si appoggiava a un’imprecisata sentenza di un Tribunale
amministrativo regionale che avrebbe sollevato dubbi sul
rischio di escludere magari, in nome della lotta al
clientelismo familiare, qualche fuoriclasse.
In fondo non era
forse la grande Marie Curie moglie di quel Pierre Curie assieme
al quale vinse il premio Nobel? E le amanti? Come regolarsi,
con le amanti? Quattro ore ci
hanno messo, a decidere. Manco fossero chiamati a discutere,
come fra Bartolomeo de las Casas e il cronista reale Juan Ginès
de Sepulveda nella disfida di Valladolid, della liceità morale
della schiavitù. Alla fine ha prevalso il buon senso. Se poi
dovesse restar fuori qualche Pierre o qualche Marie Curie,
amen. In una università meno familista il loro genio emergerà
lo stesso.
Il Corriere della Sera –
1 novembre 2014
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