“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
03 novembre 2014
LA SCUOLA ITALIANA SPECCHIO DEL PAESE
Riprendo dal sito http://lapoesiaelospirito.wordpress.com la parte iniziale di un documentato articolo che denuncia l'abisso che separano le parole dai fatti:
Siamo un Paese surreale, lo ribadisce il nuovo report del portale della Commissione Europea Eurydice.
Un Paese che offende e affama i suoi insegnanti e dove si chiama “riforma“ un atto senza valore giuridico che contiene il peggio del Paese: parola di un’insegnante dello stesso partito del premier.
Un Paese dove ogni finanziaria è un bollettino di guerra contro la scuola e le promesse elettorali “favole belle“ di cui non render mai conto.
Un Paese che se si regge è anche grazie alla scuola e al lavoro spesso volontario e non retribuito di chi insegna, che è consapevole di avere il compito della formazione del Paese di domani.
Un Paese dove insegnare è ancora un esercizio di libertà e dove comunque sarebbe doveroso un grazie all’insegnante che volontariamente regala il suo tempo oltre all’orario dovuto per ricercare e domandarsi come insegnare meglio la sua disciplina. E grazie, poiché anche questo è un lavoro gratuito, a tutti quelli che rendono possibile vivalascuola.
Indice
(Clicca sul titolo per andare subito all’articolo)
.Alessandra Angelucci, L’insegnamento della Fisica: una bella gatta da pelare
Materiali, Didattica della Fisica: sitografia e testi di Casalbuoni, De Curtis, Renzetti, Romagnino
Le notizie della settimana scolastica
Segnalazione
Risorse in rete
L’insegnamento della fisica: una bella gatta da pelare
di Alessandra Angelucci
Perché questo articolo
Giorgio Morale mi ha chiesto, dopo tre articoli sull’insegnamento della matematica, di scrivere qualcosa sull’insegnamento della fisica. E sì perché, seppur laureata in Matematica – in Didattica della Matematica – ho scelto di prendere l’abilitazione all’insegnamento in “Matematica e Fisica”. Presso la SSIS di Roma.
Ho tergiversato un po’ perché non ho studiato didattica della Fisica quanto ho studiato didattica della Matematica e non conosco la Fisica come conosco la Matematica. Ma alla fine ho pensato che la mia esperienza poteva essere utile o interessante: sia il percorso che mi ha portato da odiare ad amare la Fisica e sia il modo in cui – grazie ai maestri che ho avuto – la insegno. In fondo la maggioranza di chi insegna Fisica è laureato in Matematica come me.
Se qualcuno avesse bisogno di convincersi dell’importanza dell’insegnamento della Fisica, gli consiglio la lettura, o rilettura, delle Lezioni americane di Italo Calvino.
Com’è successo che sono passata dall’odiare la Fisica all’amarla
Al liceo scientifico odiavo la Fisica: mi sembrava solo una matematica “sporca”. Non ricordo di aver incontrato nessun concetto fisico propriamente detto: tante formule collegate da ragionamenti di tipo matematico; ragionamenti spesso basati su “approssimazioni” che piegavano il ragionamento astratto puro – quello che piaceva a me – agli scopi di una non meglio identificata (per me) “evidenza sperimentale”.
Confesso che degli insegnamenti di Fisica di terzo e quarto liceo non ricordo quasi niente. In quinto cambiammo insegnante e ne arrivò una che entusiasmò i miei compagni a tal punto che, su diciassette, tre o quattro di loro, dopo il diploma, si iscrissero al corso di Laurea in Fisica! Ero evidentemente strana io. Ma se si trattasse solo di questo, non staremmo qui a parlarne.
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