08 febbraio 2015

AGRIGENTO SI E' SVEGLIATA?



Non capita tutti i giorni di vedere migliaia di cittadini in piazza a manifestare compatti la loro indignazione per la mala amministrazione, la politica corrotta e il malaffare.
Cittadinanza attiva che non vuole sia infangata l’immagine della città e che vengano dilapidate le sue risorse.
Cittadini decisi a riprendere in mano il loro futuro convinti che si possano creare le condizioni di sviluppo e che non sia ineluttabile la prospettiva dell’emigrazione.
Per l’attuale classe dirigente Agrigentina è suonata la sveglia e se non saprà rinnovarsi profondamente e rapidamente dovrà rassegnarsi ad un rapido declino come già sta avvenendo in tante altre città.

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#Agrigento manifesta, tensione alle stelle dopo lo scandalo commissioni consiliari
#Noi Siamo Altro, lo slogan degli agrigentini che in diretta tv con Ballarò chiedono le dimissioni dei protagonisti dell’ennesimo scandalo che ha travolto la città.
di Alessandra Principe
Ieri sera, grazie all’appello fatto sui social network, una Agrigento unita, come poche volte accade, ha gridato il suo “No” alla mala politica ed, in generale, alla cattiva gestione che da anni logora dall’interno la città e i suoi abitanti.
Una “città morta”, così la definiscono gli organizzatori del corteo che ha manifestato per le vie del centro storico sino a Piazza Municipio dove, a partire dalle ore 21, è stato aperto un collegamento in diretta con Ballarò, la trasmissione in onda su rai 3 che la scorsa settimana ha reso noto lo scandalo dell’esorbitante numero di commissioni consiliari svolte dal Consiglio comunale di Agrigento con l’intento di percepire i tanto agognati gettoni di presenza.
Lavoratori, studenti, associazioni culturali, liberi professionisti, si sono fusi in un unico bagno di folla che al grido #NoiSiamoAltro chiede le dimissioni dei protagonisti dell’ennesimo scandalo che ha travolto la città.
Il collegamento televisivo con Ballarò ha permesso ai manifestanti di far sentire la voce agrigentina al di là di rigidi confini che troppo spesso estraniano la città dal suo contesto, facendola finire nel dimenticatoio. Non si tratta di un semplice appello. Ogni parola ha il sapore di una richiesta d’aiuto per una città che sotto ogni punto di vista, dal lavoro alla scuola, sino al turismo, andrebbe demolita e ricostruita.
Dallo studio di Ballarò, in risposta alla manifestazione di Agrigento, sentimenti contrastanti emergono dalle dichiarazioni degli ospiti. Una città “spolpata viva dai cannibali”, secondo Nichi Vendola, ma altrettanto colpevole di aver votato quella classe politica, dichiara Oliviero Toscani. Interviene anche il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. La denuncia degli agrigentini parte da una situazione insopportabile: “non si possono dare servizi ma c’è chi si costruisce una retribuzione attraverso i gettoni di presenza”.
#Agrigento manifesta è il chiaro sintomo di una città stanca e mai lo è stata così tanto come nel corso di questa cocente settimana. Due giorni addietro, nel corso di un’assemblea studenti presso il Polo Universitario di Agrigento, a rischio chiusura per mancanza di fondi, è scoppiata un’aspra lite tra il cantante leader del gruppo musicale dei Tinturia, Lello Analfino, e il deputato regionale eletto con l’MpA Roberto Di Mauro. All’accusa del deputato di fare demagogia senza conoscere le leggi, Analfino risponde: “Appunto perché tu conosci le leggi non si capisce perché Agrigento è messa così male”.

Agrigento manifesta #NoiSiamoAltro – InfoAgrigento.it

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