Riprendo dal blog http://georgiamada.wordpress.com/ una parte dell'assurdo dibattito politico di questi ultimi giorni che si sofferma, oltre che sull'ultima intervista del Presidente del Senato, su una infelice dichiarazione della Serracchiani.
Secondo me ancora più discutibili delle parole di quest'ultima sono quelle pronunciate da Renzi contro Pietro Grasso, accusato di essere corporativo e di aver dimenticato che, dopo i sacrifici compiuti dai cittadini, è arrivata l'ora che i sacrifici li facciano i politici.
Ma Renzi quali sacrifici ha fatto finora? E voi pensate davvero che Renzi sia meno politico e politicante di Grasso e compagnia bella?
Pietro Grasso, Matteo Renzi e la frase infelice di Serracchiani
*****Il presidente di Palazzo Madama avvisa il premier: “I numeri rischiano di non esserci”. Ma il vicesegretario dei democratici Debora Serracchiani lo richiama all’ordine: “E’ stato eletto con il Pd, rispetti le decisioni del partito”. (da QUI)
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L’avrete già seguita tutti, la polemica tra Pietro Grasso e Matteo Renzi innescata dall’intervista al presidente del Senato oggi sulla prima pagina di Repubblica, ma ve la segnalo ugualmente (e QUI la risposta di Renzi), anche perché a me ha dato molto fastidio quanto detto, dopo, dalla neo-vicesegretaria-a-metà Debora Serracchiani (che pure io stimo o forse solo stimavo) : “E’ stato eletto con il Pd, rispetti le decisioni del partito“.
Ora, bisogna prima vedere se davvero Serracchiani lo ha detto (io ormai come vedo un virgolettato DUBITO automaticamente), ma se lo ha detto davvero, c’è da preoccuparsi.
Una frase come questa, “E’ stato eletto con il Pd, rispetti le decisioni del partito“, rivolta alla seconda carica dello Stato, è davvero una frase infelice e Serracchiani dovrebbe scusarsi con Grasso e soprattutto con noi elettori e con la Costituzione.
Il partito NON è lo Stato, mentre Pietro Grasso è ora la seconda carica dello Stato.
Passi se lo avesse detto un komico non-segretario di un non-partito come Grillo, che ora ha pure inventato il balzello di Giuda (e c’è da chiedersi se un domani al traditore rilascerà o meno lo scontrino), ma detto dal segretario di un partito democratico come il Pd è per me intollerabile.
Figuriamoci se un presidente del Senato eletto dal partito (ma io direi, in base alla nostra Costituzione, eletto dal Parlamento piuttosto che dal partito) non possa dare il suo libero contributo, critico o meno, ad una riforma delicata come quella del Senato!.
Ma che è successo in Italia, solo berlusconi e verdini ormai possono dire la loro, mentre la seconda carica dello Stato deve essere zittito dalqualsiasi vicesegretario-a-metà di uno dei tanti partiti parlamentari?
Ma si rende conto Serracchiani cosa ha detto?
Tra l’altro, anche a pensare come Serracchiani, su eventuali poteri sovraparlamentari del pd, ci sarebbe pure da discutere che l’attuale presidente del Senato sia stato eletto dal partito di cui lei è vicesegretario e della cui direzione fa parte, visto che il partito attuale NON è neppure lo stesso identico partito che ha candidato Grasso e a cui rispondevano i parlamentari quando hanno eletto i presidenti di Camera e Senato.
Se davvero Serracchiani avesse pronunciato una frase del genere sarebbe anche molto superficiale, perché se c’è un posto in Italia dove il pd, da solo, non ha la possibilità di eleggere qualcuno è proprio l’attuale Senato … dove, senza i voti di sel, dei 5 stelle ecc. il pd NON avrebbe eletto alcun presidente del Senato.
Quindi è giusto che Grasso risponda a tutto il paese e non alla demi-vice-segretario di un partito che al Senato è una delle tante minoranze. Chissà che ne pensa Lorenzo Guerini, l’altra metà di segreterio.
A parte queste mie osservazioni (che potrebbero essere tutte errate), mi sto chiedendo: Ma se Pietro Grasso disobbedisce, Serracchiani che fa, lo caccia?
E’ proprio vero che troppo potere, troppe cariche accumulate danno sempre alla testa, soprattutto a chi non è democraticamente preparato.
Agnese Di Sclafani su FB ha commentato con queste parole il post di sopra:
RispondiElimina"Ciò che penso è che il confine tra democratico e antidemocratico, tra costituzionale e anticostituzionale è ormai venuto meno e questo perché, come giustamente lei scrive, troppo potere dà alla testa. Chi ci governa sputa ogni giorno sulla Costituzione e sui diritti fondamentali del cittadino italiano. Ormai non mi stupisco più di nulla e preferisco non "sprecare"nemmeno troppe parole per descrivere lo scempio che sono costretta a leggere e sentire ogni giorno."