Da poco in edicola il primo settimanale monotematico dedicato a Papa
Bergoglio. Davvero questo sistema riesce a inglobare tutto e a
trasformarlo in spettacolo (e profitto).
Nanni Delbecchi
Tutto Francesco minuto per minuto
Tre milioni di tiratura programmati per i primi cinque numeri, una stima di 300 mila copie vendute per il primo, mentre il secondo è appena uscito dalle rotative. Che Francesco, il papa dei poveri, fosse anche una specie di Re Mida, capace di trasformare in una miniera d’oro tutto ciò che lo riguarda (libri, dvd, dispense, gadget), lo si sapeva; ma il botto a sorpresa è arrivato in edicola. Il 5 marzo scorso è arrivato Il mio Papa, primo newsmagazine interamente dedicato a un essere umano (l’unico precedente nel regno animale è Il mio cavallo).
Sono 66 pagine al
costo di 50 centesimi che pedinano passo passo Jorge Mario
Bergoglio in pensieri, parole, opere. E soprattutto immagini.
Sfogliare per credere: il Papa con il berretto da alpino, il papa
con il copricapo piumato degli indios Pataxo, il capo con
l’agnellino del presepe vivente in braccio, il papa con il naso
rosso da clown…
Se il Vaticano è un
format, come da tempo predica Padre Pizarro, alias Corrado
Guzzanti, quel format non poteva trovare un mattatore migliore di
Jorge Maria Bergoglio.
Attenzione però: non siamo davanti all’ennesima variazione sul tema del Messaggero di Sant’Antonio. Editato dalla Mondadori (l’unto del Signore colpisce ancora), Il mio Papa è diretto da Aldo Vitali, direttore anche di Tv Sorrisi e canzoni, che lo realizza con l’aiuto di un service esterno.
Vitali è anche
l’inventore della testata, e difatti l’imprinting del
rotocalco familiare prevale nettamente su quello della fanzine
religiosa. Con un senso di vaga surrealtà, ci si ritrova tra le
mani un ultrapopolare di stampo anglosassone, di quelli che si
pubblicano anche da noi ma che sono tradizionalmente votati al
pettegolezzo, se non al trash, terra promessa dei paparazzi e dei
gossipari.
MA SE IL COLPO d’occhio è la stesso, qui i contenuti sono capovolti, gli altarini sono rigorosamente coperti. E apparecchiati. Al posto degli scoop sulle questioni di corna ci sono i messaggi di Francesco spiegati al popolo: “Disfiamo-ci delle cose vane” si titola a tutta pagina, per spiegare il significato della Quaresima.
Al posto delle interviste delle starlette, le dichiarazioni dei pellegrini provenienti da tutto il mondo. Ci sono anche i poster e la biografia a puntate da staccare e conservare, ma Vitali respinge l’accusa di voler trasformare Bergoglio in una popstar: “Questo Papa è popolare di suo, nel senso migliore del termine. Generoso di esempi e di insegnamenti validi per tutti, credenti o no. L’idea del giornale nasce da qui, e il suo successo pure”.
Metà cronaca bianca, anzi, candida, con la possibilità di
pubblicare integralmente i discorsi dell’Angelus e dell’Udienza
del mercoledì grazie a un accordo siglato con il Vaticano; e per
l’altra metà una sorta di istruzioni per l’uso del santo
padre che non indietreggiano davanti a nulla. Come e dove vedere
il Papa in televisione; come vestirsi se si va in udienza (niente
colori sgargianti e niente capi bianchi, a meno che non si sia una
regina); come ricevere i messaggi di Francesco sul telefonino...
c’è perfino il cruciverba del Papa (da non confondersi con la
Via Crucis).
SE L’ETÀ dei lettori del giornale mondadoriano parrebbe non proprio così trasversale, almeno a giudicare dalle inserzioni pubblicitarie (para-farmaci, apparecchi acustici, montascale per chi ha problemi di deambulazione), se in rete l’uscita ha raccolto più che altro sberleffi (vedi la finta copertina de Il mio Matteo, con le tappe del tour nelle scuole), e se i grandi giornali di casa nostra hanno preferito ignorare il fenomeno, seguendo la regola secondo cui tutto ciò che è popolare va snobbato, non altrettanto si può dire nel resto del mondo.
Del Mio Papa si sono
occupati con un misto di ammirazione e perplessità la Bbc, il New
York Times, Le Figaro , il Guardian, per non parlare del media
argentini, mentre la Mondadori già sta valutando la richiesta di
due edizioni estere. E in Vaticano che si dice? Nulla di
ufficiale, naturalmente. Però, se i fatti dicono più delle
parole, l’autorizzazione a utilizzare documenti e foto ufficiali
è una promozione.
E lui in persona, il
nostro, loro Papa? Bergoglio non si è pronunciato in alcun modo,
anche se Vitali dice di avere un’idea per stanarlo direttamente,
e non dispera di riuscirci. In effetti, con un Papa così tutto è
possibile. Non ha ancora moltiplicato i pani e i pesci, ma le
copie in edicola sì, e con i tempi che corrono anche questo è
quasi un miracolo.
il Fatto – 14 marzo
2014
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