23 marzo 2014

LA FRECCIA E IL CERCHIO

La freccia e il cerchio. 

Intervista a Edoardo Sant’Elia

La freccia e il cerchio (The arrow and the circle), La scuola di Pitagora editrice, 2014
La freccia e il cerchio (The arrow and the circle), La scuola di Pitagora editrice, 2014

Puoi raccontarci il progetto “La freccia e il cerchio”? 

La scintilla prima del progetto è stata una suggestione, l’eco, fermentato a lungo, di un aforisma della poetessa russa Marina Cvetaeva: “Il pensiero è una freccia. Il sentimento – un cerchio”. E’ partito tutto da qui, da questa sintesi estrema, fulminea: la freccia del pensiero che colpisce al cuore il cerchio del sentimento. Un’arma letale e chiarificatrice: la freccia; un oggetto piatto e misterioso: il cerchio. Un dualismo dialettico su cui ho costruito il percorso di una rivista internazionale bilingue (italiano/inglese) di filosofia, letteratura, linguaggi che, in otto tappe, volta a volta ruota attorno ad un duplice tema, altrettanto dialettico. La griglia, scandita dagli anni di uscita, va a comporre due quartine:
2010. Automa/Anima
2011. Memoria/Limite
2012. Festa/Famiglia
2013. Specchio/Maschera

2014. Assenza/Voci
2015. Destino/Numeri
2016. Illusione/Indizio
2017. Nemico/Scelta


Griglia coniugata poeticamente ma con una valenza anche antropologica: dalle contraddizioni del corpo (Automa/Anima) ai distinguo della mente (Memoria/Limite), passando per le strettoie della ritualità (Festa/Famiglia) e della socievolezza ambigua (Specchio/Maschera), condividendo poi le apprensioni dell’interiorità (Assenza/Voci) e le tentazioni dell’astrazione (Destino/Numeri), per giungere ai dubbi della maturità (Illusione/Indizio) ed infine all’inevitabile riconoscimento, alla decisione ultima (Nemico/Scelta).
Un piano dell’opera, dunque, definito nella sua interezza fin dall’origine, all’insegna di una complementarietà dei saperi che rifiuta steccati e gerarchie, mischiando piuttosto le carte fra ‘alto’ e ‘basso’, fra generi d’arte e di consumo, fra linguaggi diffusi e di nicchia.


Quali obbiettivi si pone, in particolare, la rivista, quale sfida vuole lanciare?

L’obiettivo è quello di proporre, assemblando il materiale con spiazzante coerenza, una multidisciplinarietà non presuntuosa né arlecchinesca, capace di far confluire i punti di vista verso un’unica foce, pronta peraltro a diramarsi in ulteriori rivoli; venendo a creare così un’opera unitaria che prende forma nel tempo, prende forma attraverso il dialogo, il saggio, l’illustrazione, la poesia, attraverso una ricerca tanto analitica quanto creativa, dove gli strumenti della ragione sono coniugati accanto a quelli della passione, dove il gioco delle idee è filtrato ma non diluito dal piacere del testo.
La sfida, necessaria e inevitabile, consiste nell’affrontare la contemporaneità sul suo stesso terreno, senza ditini alzati, senza rifiutarne il fascino e senza accettarne i trucchi, per costruire in rigorosa libertà una grammatica della conoscenza intellettuale e sentimentale assieme.


Edoardo Sant'Elia
Edoardo Sant’Elia

C’è un filo che lega questo progetto alla tua precedente esperienza, alla rivista “Il rosso e il nero”? 

Il filo c’è, naturalmente. Fin dai titoli: in entrambi i casi sussiste la contrapposizione basica di due elementi conflittuali quanto complementari, opposti e tuttavia inscindibili: “Il rosso e il nero”, “La freccia e il cerchio”. Poi le affinità strutturali: si tratta di progetti a termine portati avanti con regolarità – otto anni – nel rispetto dei tempi previsti: 1992-99 per “Il rosso e il nero”, semestrale, 16 numeri; 2010-17 per “La freccia e il cerchio”, annuale, otto numeri. Stessa durata, quindi, non eterna né legata all’estemporaneità, invece opportunamente circoscritta per garantire concentrazione, pregnanza, capacità di incidere, legame pieno e critico con la propria epoca.
Anche le differenze in certo modo si appartengono: laddove “Il rosso e nero” era dedicato esclusivamente alla letteratura italiana contemporanea, “La freccia e il cerchio” descrive un orizzonte più ampio, multidisciplinare ed internazionale, ma questo secondo progetto a mio parere rappresenta la naturale evoluzione del primo: da sempre, infatti, la letteratura è viva e incisiva proprio quando si nutre del confronto con altri linguaggi, quando ha il coraggio di uscire dai propri confini per misurarsi con nuove risposte, con diverse esigenze. Il filo – tinto coi colori sthendaliani o racchiuso nell’aforisma oggettuale – è lo stesso, solo tessuto in diversa maniera. 


Come giudichi l’attuale panorama della poesia italiana? Ritieni che esista un’autonoma poesia meridionale?

Trovo queste domande di assoluta attualità. E vorrei rispondere citando per intero e in anteprima uno scritto, Poesia Portale Sud, a mia firma e condiviso da altri tre poeti, Giuseppina de Rienzo, Valerio Grutt, Rossella Tempesta; lo scritto apparirà in calce ad un volume dal titolo I 4 elementi, volume in cui ciascuno degli autori coinvolti, si esprime, costruisce un proprio percorso attorno ad uno dei quattro elementi archetipi, disposti in successione zodiacale: fuoco (de Rienzo), terra (Tempesta), aria (Sant’Elia), acqua (Grutt). Volume che uscirà a breve, sia come e-book che in forma cartacea, per Subway Edizioni e che sarà il primo contributo, la prima espressione concreta di un progetto aperto ad altri poeti ed in vario modo ramificato. 


Edoardo Sant’Elia è poeta e saggista. Come poeta ha privilegiato la forma poematica e, con estrema varietà di metro, il registro epico; attraverso edizioni d’arte a cui hanno collaborato vari disegnatori. Tra le sue pubblicazioni: Zodiaco (1996), Il circo (2009). Come sagista si è occupato, in un’ottica filosofico-narrativa, approfondendo la storia delle idee e i rapporti fra i linguaggi, di letteratura in specie di genere, teatro e maschere, cinema e telefilm, fumetto. Tra i suoi scritti Pulcinella condannato alla sedia elettrica (1994), Alle radici del fantastico: breve galleria degli orchi del Basile, in Universi del fantastico (2009) a cura di R. Runcini e B. Mancini. Ha fondato e diretto Il Rosso e il Nero, rivista di letteratura italiana contemporanea, sedici numeri previsti e realizzati in otto anni (1992/99). Ha fondato e dirige La Freccia e il Cerchio, annuale internazionale bilingue (italiano/inglese) di filosofia, letteratura, linguaggi, anch’esso progetto unitario strutturato in un preciso arco di tempo

Da   http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/

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