Una ironico pezzo pubblicato poco fa sul blog di Onofrio Sanicola - che ripropongo di seguito - mi ha fatto tornare alla mente quanto ho scritto in queste stesse pagine due anni fa:
SPRECO DI ACQUA E DI UOMINI
di Francesco Virga
A Marineo ci sono voluti più di tre giorni per riparare una perdita di acqua dalla rete idrica, ridotta ormai ad un colabrodo. E la perdita si è verificata nella via principale del paese, a meno di cento metri dal Municipio. Figuriamoci quanto tempo sarebbe trascorso se la perdita si fosse verificata in periferia!
Ma a Marineo, come in
tanti altri Comuni dell’isola, si verificano ogni giorno episodi simili di spreco. La cosa che
più stupisce è che nessuno sembra meravigliarsi di quanto accade. Sembra
addirittura che sfugga a tanti il rapporto stretto esistente tra la penuria di
acqua nelle case (dove, nel migliore dei
casi, l’acqua corrente arriva per qualche ora a giorni alterni) e la sua enorme perdita, per mille rivoli, dalle condutture.
Mi sono tornate alla mente parole dimenticate, parole scritte più di 50
anni fa da Danilo Dolci in uno dei suoi libri più bello ed attuale:
“lo spreco dell’acqua nella Sicilia
occidentale, dove vanno a mare, considerando solo i maggiori bacini, circa 200
milioni di metri cubi d’acqua ogni anno, senza che questo costituisca una
pubblica preoccupazione, mentre non solo in Israele ma in Egitto si fa meglio
di noi.
[…] Siamo miopi, vediamo a fatica.
Purtroppo è molto facile sprecare, sprecarsi, cominciando da noi stessi. C’è
molto spesso un movimento solo apparente: come quando si pesta l’acqua nel
mortaio. […]
Come si può pretendere puntualità, concetto
del valore del tempo, finchè non esiste concetto del valore dell’uomo?
E come ci si può aspettare che una
popolazone, spesso statica da secoli, si muova per realizzare una nuova vita,
se essa non sa che vita diversa, vita nuova, può esistere? […] Come possono
milioni di persone sapere che è loro possibile cambiare la faccia della loro
terra, finchè il problema per loro non esiste? E come può nascere una
pianificazione consapevole, coi piedi per terra, zona per zona, se non
attraverso uno sforzo di comprensione e di qualificazione di tutto un popolo?
Sono problemi soprattutto di struttura,
di uomini, di competenze: l’importante è rompere, da qualche parte, il cerchio
chiuso.” (D. Dolci, Spreco, Einaudi 1960)
http://cesim-marineo.blogspot.it/2012/07/spreco-di-acqua-e-di-uomini.html
****
Marineo abbondante di
acqua e scarso di vino …buono !
di Onofrio Sanicola
Un giovane americano
alla ricerca di “chi fuor li maggiori sua”
mi segnala ,vedi foto, un fatto apparentemente del tutto naturale ,può
starci che una condotta si rompa, ma poi bisogna intervenire…
Insomma c’è voluto un
americano per segnalarci quello che tutti i residenti o i contadini della zona
vedono da giorni ! Una grossa pozza sulla strada che porta a Risalaimi dove
passa la condotta idrica.Ormai la pozza è chiamata Scanzano 2 altri maredolce
di risalaimi altri … irripetibile. Uno dice tanto alla fine la pagano i
cittadini, un altro precisa che è il comune che la paga per poi metterla a
carico del cittadino ! Altri vorrebbero subito passare a vie di fatto insomma
chi compete fermare questo scempio ! C’è chi ricorda quando l’assessore santo
intervenne per “dissetare” i cittadini aprendo le cataratte ! Un altro precisa
ma li si trattava di aprire non di chiudere o riparare. Altri giurano di aver
visto lo stesso assessore piccone alla mano assieme al Barbaccia scavare alla
ricerca del punto critico mentre il Greco, per par condicio, assieme al nipote
se la bevono l’acqua superstite per non farla andare persa … Ottimo il
ragionamento di Padre Leo :mi avete chiesto di pregare affinché dopo questa lunga
siccità arrivasse l’acqua per le nostre olive per i nostri agrumi e ora anzichè
gridare al miracolo volete fermare il miracolo…
Ora il povero
americano in cerca delle sue origini si lamenta e non riesce a capire perché
sulla strada da Risaliami a Marineo non sia possibile intervenire sulla
condotta e non si spiega perché l’acqua continua a uscire anche la notte quando
la condotta è “saracinescata”. Al che uno gli spiega che oggi non si capisce
cosa sta succedendo all’ente acquedotto che eroga acqua anche quando tutto è
chiuso. Al che l’americano (ecco che non serve più cercare le sue origini
perché è chiaro che sono marinesi) dice se di giorno eroga, di notte la condotta
SI svuota lasciando sul terreno acqua
sufficiente a… fare del luogo un nuovo lago di Tiberiede e quindi uno per volta
quelli della zona camminano sull’acqua con facilità… anche perché è risaputo
sono tutti buoni cristiani….
Da http://ilguglielmo.blogspot.it/ 24 ottobre 2014
Via facebook ho ricevuto poco fa questo commento dal mio "fratello di latte":
RispondiElimina"Hai perfettamente ragione, Franco. Credo che ormai è' tutto sprecato a Marineo. Non so se questo nostro paese c'è la farà' a rialzarsi. Vedo soltanto buio. L,unica speranza e' un nuovo Rinascimento. Speriamo che possa verificarsi alle prossime elezioni, altrimenti sarà' la fine. Sono forse pessimista? Io credo di essere molto realista." Nino Triolo
Caro Nino, una volta tanto io sono più ottimista di te: se non si tocca il fondo non ci si può rialzare; e il fondo Marineo lo sta toccando. Saranno gli stessi marinesi a trovare la forza per farlo. Noi oggi possiamo solo dare qualche indicazione di metodo: "Sono problemi soprattutto di struttura, di uomini, di competenze: l’importante è rompere, da qualche parte, il cerchio chiuso.”
RispondiElimina