24 ottobre 2014

A MARINEO SI CONTINUANO A SPRECARE ACQUA E UOMINI



Una ironico pezzo pubblicato poco fa sul blog di Onofrio Sanicola - che ripropongo di seguito - mi ha fatto tornare alla mente quanto ho scritto in queste stesse pagine due anni fa:

 SPRECO DI ACQUA E DI UOMINI
di Francesco Virga

   A Marineo ci sono voluti più di tre giorni per riparare una perdita di acqua dalla rete idrica, ridotta ormai ad un colabrodo. E la perdita si è verificata nella via principale del  paese, a meno di cento metri dal Municipio. Figuriamoci quanto tempo sarebbe trascorso se la perdita si fosse verificata in periferia!
          Ma a Marineo, come in tanti altri Comuni dell’isola, si verificano ogni  giorno episodi simili di spreco. La cosa che più stupisce è che nessuno sembra meravigliarsi di quanto accade. Sembra addirittura che sfugga a tanti il rapporto stretto esistente tra la penuria di acqua  nelle case (dove, nel migliore dei casi, l’acqua corrente arriva per qualche ora a giorni alterni)  e la sua enorme perdita,  per mille rivoli,  dalle condutture.
          Mi sono tornate alla mente  parole dimenticate, parole scritte più di 50 anni fa da Danilo Dolci in uno dei suoi libri più bello ed attuale:
      “lo spreco dell’acqua nella Sicilia occidentale, dove vanno a mare, considerando solo i maggiori bacini, circa 200 milioni di metri cubi d’acqua ogni anno, senza che questo costituisca una pubblica preoccupazione, mentre non solo in Israele ma in Egitto si fa meglio di noi.
[…] Siamo miopi, vediamo a fatica. Purtroppo è molto facile sprecare, sprecarsi, cominciando da noi stessi. C’è molto spesso un movimento solo apparente: come quando si pesta l’acqua nel mortaio. […]
         Come si può pretendere puntualità, concetto del valore del tempo, finchè non esiste concetto del valore dell’uomo?
        E come ci si può aspettare che una popolazone, spesso statica da secoli, si muova per realizzare una nuova vita, se essa non sa che vita diversa, vita nuova, può esistere? […] Come possono milioni di persone sapere che è loro possibile cambiare la faccia della loro terra, finchè il problema per loro non esiste? E come può nascere una pianificazione consapevole, coi piedi per terra, zona per zona, se non attraverso uno sforzo di comprensione e di qualificazione di tutto un popolo?
        Sono problemi soprattutto di struttura, di uomini, di competenze: l’importante è rompere, da qualche parte, il cerchio chiuso.” (D. Dolci, Spreco, Einaudi 1960)
          
http://cesim-marineo.blogspot.it/2012/07/spreco-di-acqua-e-di-uomini.html

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Marineo abbondante di acqua e scarso di vino …buono !
di Onofrio Sanicola
 
Un giovane americano alla ricerca di “chi fuor li maggiori sua”  mi segnala ,vedi foto, un fatto apparentemente del tutto naturale ,può starci che una condotta si rompa, ma poi bisogna intervenire…
Insomma c’è voluto un americano per segnalarci quello che tutti i residenti o i contadini della zona vedono da giorni ! Una grossa pozza sulla strada che porta a Risalaimi dove passa la condotta idrica.Ormai la pozza è chiamata Scanzano 2 altri maredolce di risalaimi altri … irripetibile. Uno dice tanto alla fine la pagano i cittadini, un altro precisa che è il comune che la paga per poi metterla a carico del cittadino ! Altri vorrebbero subito passare a vie di fatto insomma chi compete fermare questo scempio ! C’è chi ricorda quando l’assessore santo intervenne per “dissetare” i cittadini aprendo le cataratte ! Un altro precisa ma li si trattava di aprire non di chiudere o riparare. Altri giurano di aver visto lo stesso assessore piccone alla mano assieme al Barbaccia scavare alla ricerca del punto critico mentre il Greco, per par condicio, assieme al nipote se la bevono l’acqua superstite per non farla andare persa … Ottimo il ragionamento di Padre Leo :mi avete chiesto di pregare affinché dopo questa lunga siccità arrivasse l’acqua per le nostre olive per i nostri agrumi e ora anzichè gridare al miracolo volete fermare il miracolo…
Ora il povero americano in cerca delle sue origini si lamenta e non riesce a capire perché sulla strada da Risaliami a Marineo non sia possibile intervenire sulla condotta e non si spiega perché l’acqua continua a uscire anche la notte quando la condotta è “saracinescata”. Al che uno gli spiega che oggi non si capisce cosa sta succedendo all’ente acquedotto che eroga acqua anche quando tutto è chiuso. Al che l’americano (ecco che non serve più cercare le sue origini perché è chiaro che sono marinesi) dice se di giorno eroga, di notte la condotta SI  svuota lasciando sul terreno acqua sufficiente a… fare del luogo un nuovo lago di Tiberiede e quindi uno per volta quelli della zona camminano sull’acqua con facilità… anche perché è risaputo sono tutti buoni cristiani….   
Da  http://ilguglielmo.blogspot.it/  24 ottobre 2014

2 commenti:

  1. Via facebook ho ricevuto poco fa questo commento dal mio "fratello di latte":

    "Hai perfettamente ragione, Franco. Credo che ormai è' tutto sprecato a Marineo. Non so se questo nostro paese c'è la farà' a rialzarsi. Vedo soltanto buio. L,unica speranza e' un nuovo Rinascimento. Speriamo che possa verificarsi alle prossime elezioni, altrimenti sarà' la fine. Sono forse pessimista? Io credo di essere molto realista." Nino Triolo

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  2. Caro Nino, una volta tanto io sono più ottimista di te: se non si tocca il fondo non ci si può rialzare; e il fondo Marineo lo sta toccando. Saranno gli stessi marinesi a trovare la forza per farlo. Noi oggi possiamo solo dare qualche indicazione di metodo: "Sono problemi soprattutto di struttura, di uomini, di competenze: l’importante è rompere, da qualche parte, il cerchio chiuso.”

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