19 ottobre 2014

ENRIQUE IRAZOQUI CONTRO L'USO STRUMENTALE CHE LA CHIESA FA DEL VANGELO DI PASOLINI









      Oggi l'amico Enrique Irazoqui ha scritto quanto detto a viva voce lo scorso 27 settembre nell'affollatissima Sala De Seta dei Cantieri Culturali di Palermo, in occasione della proiezione del Vangelo di Pier Paolo Pasolini:

"Al Festival di Venezia 2014 c'è stato un convegno, omaggio ai cinquant'anni del Vangelo secondo Matteo. 
Non aspettavo trovarmi tra i presentatori un cardinale e un vescovo, moderato tutto dal segretario di un altro vescovo. Era chiaro che la Conferenza Episcopale italiana aveva organizzato tutto e voleva appropriarsi di questo film.
 Pier Paolo, e anch'io, voleva fare un film laico, un film epico-lirico (Gramsci) del Cristo che viene a portare la spada, non la pace. Un film che si voleva rivoluzionario. 
Quando alla fine ho parlato io, ho detto che se il Cristo tornasse oggi caccerebbe tutti loro fuori dal tempio, quindi la dichiarazione vaticana che Il Vangelo era il miglior film mai fatto su Cristo mi faceva tanto piacere come se l'avesse fatta il Pentagono. Che noi volevamo restituire il Cristo al popolo, un Cristo usato per il potere contro il popolo. Che noi volevamo restituire il Cristo al popolo che nella guerra civile spagnola diceva che l'unica chiesa che illumina è quella che brucia (Kropotkin).
Il Vangelo secondo Matteo, una volta bandiera della Teologia della liberazione, non è più epico-lirico, la epica non c'è più. Ma è sempre laico e certamente non appartiene alla chiesa della classe dominante."


Dixit Enrique Irazoqui

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