19 ottobre 2014

N. GARDINI: DARE UN SENSO AL NON DETTO


La parola è sempre ambigua e spesso (come ci insegna la ricerca psicoanalitica) proprio nel non detto si cela l'autentico significato del discorso. E questo vale anche (o forse soprattutto) per la letteratura.

Mario Andrea Rigoni 


Dare un senso al non detto in filosofia


Ogni discorso presuppone un doppio fondo della parola: altrimenti, se tutto fosse già detto, che cosa resterebbe da spiegare e commentare? L’ovvia osservazione investe l’ordine metafisico-teologico stesso. Per millenni il mondo naturale e il testo sacro sono stati concepiti come manifestazioni parallele e complementari di un Verbo divino che nella lettera della scrittura o nella superficie della natura si occultava al tempo stesso in cui si rivelava: donde la necessità di un’esegesi simbolica del creato, che nella Parola divina trovava il suo senso e il suo compimento.


Sempre radicale, l’Islam ha condotto all’estremo questa visione, esemplarmente rappresentata dall’episodio della distruzione nel 646 d. C. della biblioteca di Alessandria per ordine del califfo Omar I, che giustificò la decisione dichiarando che si davano due sole possibilità. I libri della biblioteca o contenevano cose già presenti nel Corano ed erano dunque inutili oppure contenevano cose che del Corano non facevano parte ed erano dunque dannosi: in entrambi i casi andavano ugualmente distrutti.


La scomparsa del Verbo creatore nel crollo della Tradizione, avvenuto in Occidente fra Illuminismo e Romanticismo, ha sottratto ogni decifrabilità e ogni termine all’universo del discorso, aprendo l’immensa voragine nella quale il non detto coincide col non senso: Kafka è un emblema.
L’aspetto filosofico o speculativo del non detto, ancora presente nei teorici francesi del secolo scorso (Blanchot, Foucault, Derrida), non interessa l’indagine di Nicola Gardini, approdata adesso a un volume che pure si presenta con i toni e gli auspici del manifesto. Il non detto è infatti inteso come una risorsa retorica della tecnica letteraria, l’omissione consapevole e calcolata di una parte del discorso, l’interruzione o la cesura introdotta al fine di raggiungere un superiore effetto espressivo, che corrispondono in buona sostanza all’antica figura dell’ellissi.


Tutti ricordano il silenzio opposto da Aiace nel regno dei morti alla preghiera di Ulisse di essere perdonato (Odissea, XI) o l’annuncio «Veni, vidi, vici» col quale Cesare comunicò secondo Plutarco la sua vittoria contro Farnace II nella guerra del Ponto o ancora «La sventurata rispose» con cui Manzoni nei Promessi sposi allude, senza procedere oltre, al cedimento di Geltrude di fronte al suo seduttore. Un exploit è quello di Stendhal che, osserva Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il rosso e il nero «è riuscito a riassumere una notte d’amore in un punto e virgola». 


In questo senso il non detto rientra nel più vasto ideale stilistico della «brevità», della concisione, del laconismo che, rifiutando la descrizione minuta e completa dell’oggetto, lascia libero spazio all’immaginazione, fonte massima del piacere psicologico.


Il libro di Gardini accumula e commenta meritoriamente in un vasto repertorio esempi disparati di non detto raccolti dalla letteratura antica e moderna, italiana e straniera, attestando l’ampiezza sorprendente delle conoscenze e delle letture dell’autore. Nello stesso tempo richiama l’attenzione sul ruolo che la «lacuna» del non detto svolge nell’economia della letteratura narrativa, tanto da prospettare, se non certo una nuova estetica come si vagheggia nella quarta di copertina del libro, almeno un nuovo elemento di interesse metodologico e critico.


L’assunto di Gardini potrebbe essere esteso a un genere intero che egli non prende in considerazione, ma che celebra proprio il trionfo del non detto: l’aforisma. Dove, più che nell’aforisma, vengono abolite la descrizione e la spiegazione? Dove, meglio che nell’aforisma, la brevità si allea alla sorpresa? L’aforisma è nella sua essenza, come d’altronde la poesia, un’ arte dell’implicito.



Il Corriere della Sera – 17 ottobre 2014

Nicola Gardini
Lacuna. Saggio sul non detto
Einaudi, 2014

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