di Simone Scaffidi Lallaro
Un
fumetto di realtà come ce ne sono tanti. Uno in più per raccontare la
storia di un uomo politico che ha militato in Lotta Continua ed è stato
tra i fondatori dei Verdi Italiani. L’agiografia di un eroe
ambientalista e pacifista che tutti noi dovremmo conoscere e imitare.
Ecco cosa non è “In fondo alla speranza. Ipotesi su Alex Langer”.
Nelle
68 tavole che compongono l’opera sceneggiata da Jacopo Frey e
illustrata da Nicola Gobbi non troverete nulla di tutto ciò ma le
avventure di un portatore di lettere sorpreso da una nevicata di foglie
secche e lacerato dalle contraddizioni di un pozzo senza vie di fuga. Un
disertore, immerso in un paesaggio autunnale devastato dalla guerra dei
Balcani, che viaggia su treni e costruisce ponti, con la consapevolezza
che soltanto tradendo la patria si possano gettare i semi della
convivenza pacifica tra i popoli. E ancora il racconto di uomo dallo
sguardo malinconico e con lo zaino pieno di scheletri.
Alex
Langer si trasforma così in un antieroe dei fumetti, protagonista di
una storia inventata che richiama senza forzature e con leggerezza alla
sua avventura politica e al contesto storico in cui visse. Un racconto a
immagini frutto di uno studio approfondito degli scritti di Langer, i
quali – pur non rivelandosi in primo piano al lettore – sono
sapientemente riflessi nelle grosse lenti che coprono gli occhi stanchi
del protagonista e ne permettono una visione più nitida e profonda.
Pur
essendo parti integranti dell’affresco le fonti non pregiudicano mai
l’incedere dell’avventura e non ne costituiscono in nessun caso le
fondamenta visibili. L’opera cammina da sola e la sua autonomia è
garantita dalla personalità soggettiva e parziale che i due autori sono
stati capaci di tessere intorno al loro personaggio: il lettore o la
lettrice che non avessero mai sentito nominare Alex Langer possono
tranquillamente godere del ritmo e della poesia qui racchiuse,
indipendentemente dalla conoscenza storica del personaggio; allo stesso
tempo l’esperienza diretta o indiretta della vita del protagonista
permette di cogliere le risonanze con il reale che si ibridano alla
trama.
Grazie all’innesto della
finzione nel racconto, la potenza del disegno si libera dalla
costrizioni della realtà, e dalla commistione con il testo scaturiscono
significati più reali del reale. Alessandra Zendron, che di
Langer è stata amica e compagna di militanza, dopo aver letto il fumetto
e aver partecipato ad alcune presentazioni pubbliche, ha descritto bene
questa sensazione: «E’ il “nostro Alexander Langer”, hanno detto
[Jacopo Frey e Nicola Gobbi, n.d.a], quasi a scusarsi. Sparse qui e là
si trovano le sue parole, testimonianza di quella capacità meravigliosa
di sintetizzare in poche parole concetti ed emozioni complessi. Finora
non ho letto nessuna biografia, nessuna antologia che cogliesse così
tante verità della sua complicata e ricca esistenza».
Qui
risiede l’originalità dell’opera: nell’affrontare la realtà con le armi
della finzione, nello sfidare la cronaca con l’immaginazione, nello
scompigliare la fattualità storica incendiando le polveri dei
significati. Il tutto condito da un’attenzione e una sensibilità per il
travaglio personale e umano di Alex Langer che difficilmente potrà
lasciare lettori e lettrici indifferenti.
Gli
scheletri e le foglie di albicocco finiranno per soffocare la voce di
Alex, caricata dal peso delle lettere e accerchiata dal ritmo della
morte. Una morte beffarda e danzante che appare improvvisa sulle note
scandite da una raffica di mitra o da una fisarmonica. Eppure la voce di
Langer, strozzata in gola e senza più voglia di combattere, sgorga da
quel pozzo senza via di fughe in rivoli di inchiostro e ci invita a
continuare una lotta che fu giusta.
Dietro le quinte
La pubblicazione del fumetto Frey e Gobbi se la sono guadagnata risultando vincitori del concorso Reality Draws 2012 ideato e curato dall’Associazione Mirada di Ravenna, dal Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, dalla Galleria Miomao di Perugia, dalla casa editrice Comma 22 e dal Gruppo Ponte Radio.
Il lavoro dei due giovani autori marchigiani è stato poi presentato ed
esposto, con una mostra interamente dedicata alle tavole originali
dell’opera, al Komikazen Festival 2013 e ha recentemente vinto il Premio
Cosmonauti per il miglior esordio al Festival itinerante di fumetto e
illustrazione “Tra le Nuvole”.
J. Frey, N. Gobbi, In fondo alla speranza. Ipotesi su Alex Langer, Comma 22, 2014, pp. 72, € 13.00
Pubblicato il · in Recensioni · http://www.carmillaonline.com/2014/10/16/alex-langer-fumetti/
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