19 ottobre 2014

LA COSTITUZIONE IGNORATA

Se se ne accorge anche il Corriere....


Stefano Passigli

Il rischio di cambiare di fatto la Costituzione
Da tempo è in atto in Italia una modifica surrettizia della forma di governo parlamentare e un continuo rafforzamento dell’esecutivo. Iniziato con un sempre più frequente ricorso ai decreti legge, dopo lo stop alla loro reiterazione da parte della Consulta e la resistenza del Quirinale al loro abuso si è passati a un crescente ricorso alla fiducia previa introduzione di maxiemendamenti. Questo processo si è tradotto in un progressivo rafforzamento del governo, che è oggi in Europa tra gli esecutivi dotati di maggiori poteri nei confronti del Parlamento.

Ora — anche se non mancava qualche precedente — si è passati a porre la fiducia su una legge delega: un provvedimento che troverà attuazione in successivi decreti sui quali il Parlamento esprime pareri ma che non può emendare. Questo scardina ulteriormente la forma di governo parlamentare ed è un ulteriore passo verso uno pseudopresidenzialismo di fatto senza i checks and balances della vera forma di governo presidenziale. Si dirà: il Parlamento può negare la fiducia. Ma se i parlamentari sono scelti dai leader di partito e non dai cittadini esiste il più bieco dei vincoli di mandato: «o con me o non rieletto». Anche questo modifica — e non poco — la Costituzione.

La tanto conclamata crisi dei partiti tradizionali, più che causa di questa deriva, può esserne considerata una conseguenza. Forse, se l’intera seconda parte della nostra Carta viene progressivamente alterata, non è infondata l’opinione di chi ritiene che una Costituente eletta con metodo proporzionale sarebbe ben più legittimata di un Parlamento eletto col Porcellum a modificare le regole fondamentali del nostro sistema politico.

Il Corriere della Sera – 17 ottobre 2014

1 commento:

  1. Pochi minuti fa, tramite facebook, mi sono pervenuti due commenti che trascrivo di seguito:

    Graziella Priulla: Il più bieco dei vincoli di mandato: «o con me o non rieletto».

    Riccardo Farci: La "democrazia" del ricatto con oggetto la "poltrona" .

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