Il 27 aprile 1937, all'età di 46 anni, Antonio Gramsci ha chiuso per sempre i suoi occhi. Ci piace ricordarlo stamattina con una sua pagina giovanile che aiuta ancora a tenere aperti i nostri occhi:
La guerra ha fatto nascere un nuovo genere letterario:
la conferenza patriottica. I giornali cosí chiamano almeno tutti quei discorsi
che prendono come spunto un fatto o un altro interessante la cultura o la
storia, l'ovattano ben bene di parole d'occasione e lo servono caldo caldo al
pubblico, perché ne tragga persuasione di una tesi e viatico spirituale per
questo tremendo periodo che attraversiamo.
Noi siamo persuasi
che i fatti dovevano rimanere tali anche in tempo di guerra, e che la storia e
la cultura sono cose troppo da rispettare perché possano essere deformate e
piegate dalle contingenti necessità del momento. La verità deve essere
rispettata sempre, qualsiasi conseguenza essa possa apportare, e le proprie
convinzioni, se sono fede viva, devono trovare in se stesse, nella propria
logica, la giustificazione degli atti che si ritiene necessario siano compiuti.
Sulla bugia, sulla falsificazione facilona non si costruiscono che castelli di
vento, che altre bugie e altre falsificazioni possono far svanire.
Antonio Gramsci
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